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Matteo Salvini, sondaggi in mano: "Candidato capolista" per arginare Giorgia Meloni

Tommaso Montesano
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La scelta, secondo indiscrezioni, è stata presa: Matteo Salvini sarà il capolista della Lega alle elezioni comunali di Milano. Alla fine il leader del Carroccio, che ieri ha visto Silvio Berlusconi anche per discutere della tornata amministrativa del prossimo 3 ottobre, ha sciolto la riserva dopo settimane di incertezza. Una mossa che va letta sia alla luce della competizione avviata nell'intero centrodestra, alle prese con il nodo della federazione tra Lega e Forza Italia e con la concorrenza di Fratelli d'Italia, sia con un occhio al duello tra il candidato della coalizione, Luca Bernardo, e il sindaco uscente Giuseppe Sala, sostenuto dal centrosinistra. L'ex ministro dell'Interno si è posto un duplice obiettivo, dunque. Il primo riguarda il desiderio di trainare, con la sua popolarità, la lista del Carroccio. Cinque anni fa, nelle elezioni che portarono Sala a Palazzo Marino, la Lega incassò l'11%.

 

 

 

Un consenso più che raddoppiato alle elezioni europee del 2019, quando il Carroccio toccò il 27%. Qualcosa, da allora, è cambiato, vista la concorrenza - da destra di Fratelli d'Italia. Ecco, proprio la necessità di rispondere all'alleato, che cinque anni fa era ancora all'inizio della sua avventura politica, ha spinto Salvini a rompere gli indugi. Perché la lista leghista guidata dal segretario possiede più appeal dal punto di vista elettorale. E visto che, secondo alcuni sondaggi, il partito di Giorgia Meloni sarebbe in grande ascesa anche a Milano, al punto di ipotizzare addirittura un testa a testa per la leadership del centrodestra, ecco che la presenza di Salvini alla guida della "formazione" del Carroccio potrebbe aiutare la Lega a respingere l'assalto. Nel 2016, due anni dopo la fondazione, Fratelli d'Italia alle Comunali incassò appena il 2,4%, poi diventato il 5,1% alle Europee del 2019.

 

 

 

 

Ora, però, è tutta un'altra partita, con gli eredi della Fiamma che a livello nazionale duellano con il Carroccio per il primato. Offensiva alla quale Salvini adesso conta di rispondere in prima persona, magari - mentre tra lui e Silvio Berlusconi è in ballo la costruzione di una federazione - cercando di intercettare gran parte dei voti conquistati da Forza Italia nel 2016 (il partito del Cav a Milano superò il 20%). Poi, naturalmente, nella decisione di metterci la faccia un peso non indifferente lo esercita la volontà di agevolare la rimonta di Bernardo rispetto a Sala. Secondo le ultime rilevazioni, il candidato del centrodestra è vicinissimo al sindaco uscente. Antipasto del duello che potrebbe succedere al ballottaggio. Ma sulla partita aleggia il possibile forfait del M5S, che non riesce a trovare un candidato sindaco a pochi giorni dalla scadenza per la presentazione delle liste. In caso di assenza dalla competizione, è possibile che gli elettori pentastellati si orientino verso Sala. Ecco perché un Salvini in prima fila in campagna elettorale è un assist anche per la campagna elettorale del primario di Pediatria al Fatebenefratelli.

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