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Matteo Salvini e Giorgia Meloni nel mirino dei novax: "Traditori, me*** collaborazioniste. Che fine vi facciamo fare"

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Non si salva nessuno dalla furia dei novax duri e puri organizzati sui gruppi di Telegram, nemmeno Matteo Salvini e Giorgia Meloni. I cui rispettivi partiti farebbero bene a smetterla di strizzare l’occhio, o quanto meglio tenere una porta semi aperta a questi criminali: ne va innanzitutto della loro credibilità, scalfita dall’incredibile “analisi” che entrambi hanno fatto sulla vicenda del poliziotto morto di Covid perché aveva rifiutato il vaccino a 58 anni. Parlare di immigrazione perché lavorava all’hotspot di Taranto in questo caso significa sviare dal vero problema, cioè che non si era voluto vaccinare e ne ha pagato le conseguenze. 

Quando Salvini si è vaccinato e la Meloni ha annunciato che avrebbe fatto anche lei la prima dose, sul gruppo Telegram è esplosa la rabbia dei novax: “Eccole le me*** della finta opposizione”, “Salvini me*** collaborazionista, ci ricorderemo di te”, “Sono tutti complici”, “Devono sparire questi traditori” e altri commenti di questo tenore”. Tra i leader politici e i vari ministri, gli insulti e le minacce più gravi se l’è però beccate Luigi Di Maio, che alla vigilia dell’introduzione del Green Pass aveva dichiarato che “vaccinarsi serve proprio a riconquistare la nostra libertà”.

 

Apriti cielo, contro il ministro degli Esteri i commenti sono stati durissimi, così come sono piovute minacce: “Un altro infame da giustiziare”, “uno sterco di uomo”, “è necessario il piombo”, “ti vedremo presto anche a te con il cappio al collo”. Negli ultimi giorni abbiamo visto che non sono solo invasati che si sfogano a parole: alcuni stanno iniziando a passare anche alla violenza fisica, lo Stato non può far finta di nulla.

 

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