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Green Pass, Roberto Speranza attacca Matteo Salvini: "Lo spieghi agli italiani e al governo"

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Lite nel governo tra Matteo Salvini e Roberto Speranza sul green pass. La Lega ha votato a favore dell'abolizione del certificato verde in commissione Affari sociali facendo infuriare il Pd e la sinistra. Alle parole del segretario dem Enrico Letta, sono seguite quelle altrettanto dure del ministro della Salute. "Se lo Stato impone il green pass per lavorare, viaggiare, studiare, fare sport, volontariato e cultura, deve anche garantire tamponi, rapidi e gratuiti, per tutti. Sono certificati, funzionano, costano poco e possono essere usati da tutti, come in altri Paesi stranieri", ha tuonato Salvini. Il leader della Lega ha voluto chiarire che "ci sono milioni di italiani che non possono spendere altre centinaia di euro ogni settimana, in un momento già economicamente difficile. Vediamo se Pd e 5 stelle voteranno a favore di questa proposta della Lega in Commissione. Non si tratta di essere no vax o no Green pass - ho sia l'uno che l'altro - si tratta di aiutare milioni di italiani in difficoltà". Quindi, il leder leghista si lascia andare a una battuta su Monica Cirinnà: "Non tutti trovano 24.000 euro in contanti nella cuccia del cane".

 

 

Il ministro della Salute, ospite di David Parenzo e Concita De Gregorio a In Onda, su La7, ha poi replicato duramente: "C'è stato lavoro importante del commissario Figliuolo insieme ai farmacisti che ci ha portato a calmierare significativamente i prezzi, in modo particolare per i più giovani e questo è sicuramente giusto". E ha sottolineato: "Noi dobbiamo giocare tutte le nostre energie per incentivare e non disincentivare la vaccinazione. Credo che la linea del governo debba essere confermata".

 

 

Detto questo, ha attaccato: "La Lega risponde delle proprie azioni di fronte agli italiani, di fronte al Parlamento e anche il governo. I provvedimenti che abbiamo approvato li abbiamo approvati all'unanimità senza nessuna forzatura ed è chiaro che le forze politiche devono mantenere una coerenza rispetto a quello che hanno fatto in Consiglio dei ministri". Quindi, ha concluso Speranza: "Non si giustifica che si vota in un modo poche settimane fa in Cdm e in modo poi difforme in Commissione. Io mi auguro che questo tema rientri pienamente nelle prossime ore". Lo scontro non finisce qui. 

 

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