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Green Pass, il report Palazzo Chigi: "Ecco che fine ha fatto l'esercito no-vax", sospiro di sollievo per Mario Draghi

 Mario Draghi

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A Palazzo Chigi hanno tirato un sospiro di sollievo quando è apparso chiaro che la protesta dei no Green Pass è rimasta per lo più nel virtuale, dato che “in presenza” per bloccare i treni nelle principali stazioni italiane si sono viste pochissime persone. Questo deve far scattare alcune riflessioni: innanzitutto, quando ci sono più giornalisti e telecamere che manifestanti, significa che è stata amplificata una questione tutto sommato marginale.

 

 

E poi va considerato che un conto è scendere in piazza, un altro è provare a bloccare i treni: i leoni da tastiera e gli appartenenti a determinati movimenti politici hanno soffiato sulla protesta, ma alla fine sul posto hanno abbandonato un manipolo di fessi senza arte né parte che si è fatto abbindolare e pensava di fare la “rivoluzione” contro la “dittatura del Covid”. Fatto sta che l’introduzione del Green Pass anche per treni, aerei, navi e per il personale scolastico è filato via senza incidenti: il Corsera scrive che da Palazzo Chigi è trapelata una certa soddisfazione per il debutto della certificazione verde.

 

 

Alla luce di quanto sia debole nel Paese reale la contrarietà al Green Pass, forse anche la Lega vorrà rivedere la sua posizione nei prossimi giorni: sta inseguendo dei fantasmi, votare in commissione alla Camera per la soppressione della certificazione verde potrebbe non essere stata una gran mossa. È emerso chiaramente ieri l’effetto boomerang delle proteste: al momento della conta, gli anti-Green Pass si sono dimostrati pochi, pochissimi e alcuni anche pronti a “sottomettersi” perché sennò “chi mi fa lavorare”. Insomma, questo “esercito” è quasi completamente virtuale e nella realtà non ha alcuna rilevanza: anche perché poi i soliti vecchi volponi che soffiano sul fuoco della protesta del momento, quando conta non si fanno vedere.

 

 

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