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Cacciari, Meluzzi, Freccero & co: tutte le teleballe dei no vax

 Monsignor Viganò, negazionista del Covid

Francesco Specchia
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Veramente, ora basta. Basta. La patience s'est épuisée, ogni limite ha una pazienza, diceva Totò. Tutti noi vaccinati, persone medie, fiduciosi nella scienza e in Mario Draghi, ne abbiamo abbastanza di –scusate il tecnicismo- minchiate allo stato gassoso. E vorremmo oggi abbracciare il professor Aldo Grasso che, dalle colonne del Corriere della sera lancia una modesta proposta: una settimana di tv senza No Vax per bloccare la “pandemia dei non vaccinati”.

Attenzione. La provocazione non sta nel bloccare le trasmissioni per tutti i No Vax in grado di argomentare, di fornire accreditate evidenze scientifiche a sostegno dei propri dubbi, di rispettare la verità dei fatti. No. Basterebbe semplicemente che Mediaset, Rai, La 7, Discovery, Sky, ecc.. facessero cartello contro i latori di malafede; ed evitassero di dare tribuna a quei No Vax che a forza di bufale negano la realtà. Mediaset, per esempio, sta già pensando al giro di vite sui suoi talk: basta ai No Green Pass rumorosi che sfiorano la catechesi del terrapiattismo, e che potrebbero venire confinati in unico programma (si parla pur sempre di un buon 15% di audience sicuramente “alternativa”).  Sky in parte già lo fa. Ma esiste comunque un drappello di opinionisti per i quali, alla prova del fact checking, del riscontro fattuale, è palese l’ignoranza se non la menzogna. L’altra sera a Otto mezzo, per esempio, un Massimo Cacciari (politicamente e culturalmente un mostro) si è perso dietro le tesi di un “emerito professore immunologo dell’Università di Nottingham”, un ologramma della scena scientifica che dispensa anatemi terribili sulla vaccinazione dei minori. Cacciari ha aggiunto “Io mi informo su Internet…”, operazione di alta esegesi che, l’avessero fatta i suoi studenti, sarebbero stati crocefissi ed espulsi dalla scuole del regno. Prima ancora su La Stampa il prof aveva descritto tesi epidemiologicamente ardite: «E’ vero o no che in Israele e in Gran Bretagna molti dei decessi nell’ultimo periodo sono di persone che avevano già ricevuto la doppia dose è una fake news?»; senza rendersi conto che laddove -vedi Israele e Gran Bretagna- i vaccinati sono la maggioranza, nella misura in cui i vaccini non offrono una protezione del 100%, è matematico e previsto sin dall’inizio che, via via che il numero dei vaccinati sale e quello dei non vaccinati scende, il numero dei decessi riguardi sempre di più persone vaccinate.  Idem per il mio amico Carlo Freccero, venerato maestro televisivo che, preso da zelo bastiancontrario, ha espresso dubbi sulle bare di Bergamo che probabilmente non contenevano le salme dei morti di Covid. Prima - altra fesseria smontata da Corrado Formigli in diretta a Piazzapulita-  Carlo aveva affermato, senza tema di smentita, che “i morti erano solo 3783”, associando il Green Pass al nazismo e ai campi di concentramento. Naturalmente Freccero, con grande tempismo, ha fatto incazzare in una volta sola parenti delle vittime, la comunità ebraica e gli estimatori del suo genio persosi  nella cosiddetta teoria del “grande reset”. Teoria di cui sì è reso fiero esponente, a DiMartedì da Floris per dire, Carlo Maria Viganò, ex nunzio apostolico negli Stati Uniti, accreditato di una dichiarazione sconcertante, “il Covid non esiste, ci hanno ingannato per due anni”, e stavolta s’è incazzato perfino il Papa.

Tornano al paragone aberrante vaccino-campi di concentramento: è un refrain dell’ineffabile Francesca Donato fuoruscita dalla Lega con gran sollievo di Salvini e ospite fissa dei programmi più casinisti, specie Non è l’Arena (strabiliante come basculi sempre tra grande giornalismo e sesquipedali idiozie). Donato sulle fake news e sulle shit storm social contro i giornalisti (ne so qualcosa) è specializzata. L’ultima, buttata lì, con sicumera è “anche le persone che hanno controindicazioni mediche per ricevere i vaccini sono obbligate a farlo. E quando queste persone hanno effetti collaterali, anche molto gravi, non ricevono assistenza gratuita”.  Dire che anche chi presenta controindicazioni al vaccino viene obbligato a riceverlo ovviamente non è vero; non è vero che chi non si vaccina perde il lavoro (può scegliere di fare il tampone, infatti, ma anche in caso di assenza ingiustificata non perderà il proprio impiego); né che chi sviluppa reazioni avverse non riceve assistenza medica gratuita. Una maestra inarrivabile della fake è la vicequestora Nunzia Schilirò, ora abbandonata anche da Giletti per la quantità di fesserie propalate sia sanitarie sia giuridiche: “Il Green pass è incostituzionale” “perché viola l’articolo 36 del decreto 953 dell’Unione europea, istitutivo del green pass”. Peccato che non esiste alcun articolo 36 del regolamento (non decreto) 953 dell’Unione europea: gli articoli sono in totale 17; esiste al massimo un “considerando” n. 36, che è però privo di forza giuridica, e che parla di non discriminazione nei confronti dei non vaccinati. Espulsa dalla Polizia la Schilirò ora si abbandona –dicono- a performance salutistico/esoteriche. Comprensibile, d’altronde. La distorsione magica del reale è una caratteristica dei No Vax estremi.

Costoro tentano di ripetere la menzogna a mantra, forse nella speranza che si autorealizzi. Red Ronnie da Nicola Porro affermava e confermava in tempo di Covid che «dire che la prevenzione avviene attraverso i vaccini è un errore. La prevenzione dovrebbe avvenire attraverso l'allattamento» e altri hanno assicurato «sui bugiardini di alcuni vaccini c'è scritto chiaramente che possono causare autismo». A tutt’oggi dai tantissimi studi scientifici effettuati non emerge alcun dato sul possibile nesso di causalità tra vaccini ed autismo. L’unico studio che riportava un legame causale fra vaccino contro morbillo-parotide-rosolia e autismo si è rivelato gravemente fallace; al punto che lo stesso autore dello studio, un medico britannico, nel maggio 2010 è stato radiato dall’Ordine professionale mentre il suo studio è stato ritrattato dalla prestigiosa rivista su cui era stato pubblicato. Ma intanto la menzogna è passata dal video. Enrico Montesano si è espresso in una magia ematologica: “Il sangue dei vaccinati non si coagula”, aggiungendo “ci sono segretari di partito che si sono fatte 4 dosi di vaccino”. La reazione triste di Nicola Zingaretti è stata: “Enrico, perché ti sei ridotto così?”. Poi, sotto la coltre dei big del tarocco vaccinale si cela un sottobosco di piccoli bugiardelli – Balanzoni, Stramezzi, Fusillo, Mariano Amici il medico che sostiene che “il vaccino è più di un veleno” e intinge i tamponi nel kiwi.

Ma il top resta Alessandro Meluzzi, medico, ex politico, arcivescovo ortodosso di Bisanzio ospite Mediaset, uomo di di prosa affabulante e di indubbia intelligenza. Meluzzi ha esposto a Contro corrente su Rete 4 la sua sulla questione microchip sanitario sotto pelle che ha il compito di controllare gli individui, un atto occulto che i governi si apprestano a compiere. Ha affermato a Radio radio in riferimento all’ivermectina, farmaco alternativo secondo lui al vaccino che “si può trovare in una comune farmacia dove si acquista con la prescrizione”. Una menzogna spudorata smentita da un inviperito Giuseppe Brindisi (di solito educatissimo), “Questo prodotto, che serve per la scabbia e altri parassiti, non è ancora in vendita. Lo sarà a novembre. L’amministratore delegato della casa farmaceutica che lo produce, dice che è vietata la vendita al pubblico”. Meluzzi ha confutato a Zona bianca la cifra del 97% di efficacia del vaccino, ma secondo studi olandesi e dell’ISS italiano la cifre è quella, e in terapia intensiva 97 volte su 100, ci finisce un non vaccinato come lui. Inoltre il professore mostra una particolare affezione per l’idrossiclorochina, altra alternativa al mefitico vaccino. E, infine in pubblico si è prodotto in una dichiarazione da romanzo di fantascienza: “Buona parte di quelli che si sono vaccinati - da una certa sfera in avanti, hanno fatto falsi vaccini. Ve lo certifico perché lo hanno proposto anche a me. Sapete qual è stata la mia risposta che mi ha fatto passare definitivamente per pazzo? Perché non voglio sporcare il mio karma. Ed è l’unica cosa che oggi mi dà il coraggio di essere ancora qui a lottare e non di essere nascosto in una cantina come un sorcio”. Naturalmente i sorci non fanno la spia, e Meluzzi si è tenuto in gola i vaccini falsi, senza denunciarli alla Procura. Per queste sue solide convinzioni, Meluzzi è stato sospeso dall’Ordine dei medici di Torino. Con coerenza –dice lui- come un Socrate contesta il verdetto, epperò lo accetta. Anche perché i suoi solidi contratti televisivi gli consentono altre vite, altre sfide, altre magiche trasformazioni. Ma la smentita è sempre faticosa. Non è la singola bugia in sé che infastidisce; ma –come diceva Corrado Guzzanti- la serie di piccole e continue puttanatine che, una dietro l’altra, alla fine creano il disegno del Grande Tarocco e confondono anche le menti lucide, come quella di mio papà che guardando la tv continua a non vaccinarsi. Ha ragione Aldo Grasso: forse occorrerebbe un Green Pass per i cervelli meno consoni. Proviamo una settimana senza bufale. Giusto per tirare il fiato…

 

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