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Quirinale, "qui si va al voto anticipato". Zanda, retroscena dal cuore del Pd: l'errore di Conte e M5s

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 Luigi Zanda

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Il rapporto Pd-M5s dopo le elezioni comunali non è più saldo come qualche mese fa. Lo certifica anche un big dem: "Sta nelle mani grilline rafforzare o indebolire l'alleanza giallo-rossa. Le ultime mosse sono state maldestre e rifiutare di votare Vasco Errani relatore alla manovra è un grave errore politico". Così Luigi Zanda, ex capogruppo del Pd al Senato, in un'intervista a La Repubblica, parla del rapporto con l'M5s che in questo momento non è proprio ai massimi livelli.

 

 

 

"Sinora lo spirito di coalizione ha funzionato Ma nelle ultime settimane al Senato la coalizione che sorregge il governo Draghi in varie occasioni non ha dimostrato quella responsabilità e compattezza che sono indispensabili in una fase tanto difficile per il Paese. In una coalizione ci si sta per collaborare, non per farsi la guerra. A tutti i partiti della maggioranza è richiesta compattezza, non di distinguersi maldestramente", ha ribadito Zanda.

 

 

 

Colpa di chi se il governo è andato sul decreto Capienze. Per Zanda sono molteplici: "Sono mosse maldestre tutte. Su un decreto delicatissimo tre partiti di maggioranza (Iv, Fi e Lega) hanno votato emendamenti su cui il governo aveva dato parere contrario". Per Zanda, "è evidente che se da ora a fine gennaio si dovessero ripetere fatti negativi come quelli accaduti nell'ultimo periodo al Senato, vorrebbe dire che dopo le elezioni del nuovo presidente della Repubblica, si romperebbe tutto e andremmo di corsa alle elezioni con conseguenze sull'economia e sulla nostra reputazione internazionale", conclude.

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