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Andrea Crisanti può far saltare Roberto Speranza: strage a Bergamo, le indiscrezioni della procura

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Le notizie e le conferme che arrivano da Bergamo continuano a spaventare Roberto Speranza. Si parla dell'inchiesta condotta dalla procura locale per decidere se chiedere l'archiviazione o il processo per le autorità sanitarie accusate di aver sottovalutato i rischi nella primissima parte dell'emergenza-Covid. Ovviamente nel mirino non c'è soltanto Speranza, il quale però è stato recentemente accusato dal procuratore capo di Bergamo, Antonio Chiappani, di aver mentito. E un avviso di garanzia, per il ministro della Salute, avrebbe conseguenze disastrose.

 

E ora, ecco che Domani scodella un nuovo scoop su questa vicenda. Nell'edizione in edicola oggi, domenica 5 dicembre, si legge: "Immaginatevi un gigantesco puzzle fatto di documenti, alcuni noti e altri no, messi tutti in fila uno dietro l'altro, in successione temporale, a partire da gennaio 2020. Un puzzle che inchioderebbe governo, ministero della Salute, Cts e regione Lombardia alle proprie responsabilità sulla gestione della prima ondata Covid. Un mosaico corredato da modelli matematici, errori scientifici, sottovalutazioni del rischio, azioni mancate (previste dal Piano pandemico influenzale) e relazioni causa-effetto dalle conseguenze nefaste", si conclude la premessa.

E ci sono due fatti dirompenti: il contenuto di questa perizia anticipato in sintesi qui sopra sarebbe l'elemento decisivo per stabilire responsabilità ed eventuali avvisi di garanzia. Dunque, il secondo fatto dirompente: la perizia è del consulente tecnico della procura di Bergamo, ovvero il virologo Andrea Crisanti. E, spiega il quotidiano diretto da Stefano Feltri, molto di quel che sarà deciso dipende proprio dall'approfondimento dell'esperto. Insomma, a "far saltare" Speranza potrebbe essere proprio Andrea Crisanti. Continua Domani: "La perizia del consulente tecnico della procura di Bergamo, Andrea Crisanti, potrebbe dare una svolta decisiva a questa voluminosa inchiesta, la cui fase istruttoria sta volgendo al termine. C'è molta tensione intorno a questa indagine sull'ecatombe della Val Seriana con l'ipotesi di reato di epidemia colposa e falso, che rischia di travolgere il ministero della Salute, sebbene le valutazioni in corso riguardino l'apparato tecnico della nostra sanità, non quello politico ha fatto sapere il procuratore capo, Antonio Chiappani".

 

Il punto è che nel corso dell'indagine bergamasca sarebbero emerse molte condotte omissive agli albori della pandemia. Sempre Chiappani ha dichiarato: "Sto aspettando la perizia di Crisanti per acquisire gli elementi di valutazione. Noi non facciamo le cose per rimangiarcele, o si fa o si chiude". "Insomma, in val Seriana si poteva evitare un'epidemia così disastrosa? Il focolaio all'ospedale Pesenti Fenaroli di Alzano si sarebbe sviluppato ugualmente, anche applicando tutte le misure previste dai protocolli sanitari e dal piano pandemico nazionale e regionale? Ci sarebbero stati 6mila morti in due mesi se si fosse creata tempestivamente (tra il 23 febbraio e l'inizio di marzo) una zona rossa in Val Seriana?", s'interroga Domani. Bene, molte di queste risposte, ovviamente attese con preoccupata trepidazione da Speranza, potrebbero arrivare proprio da Andrea Crisanti.

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