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Mario Draghi, "abbiamo 20 giorni di vantaggio". Covid, come'è davvero la situazione: Italia travolta?

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Sono venti i giorni di vantaggio nella diffusione della variante Omicron rispetto al resto d'Europa. Sono i calcoli fatti dal premier Mario Draghi che hanno ideato la sua ultima strategia. Quella di imporre tamponi ai vaccinati alle frontiere - e quarantena per i No Vax - per ritardare l'espansione della variante. Giorni da sfruttare per immunizzare con la terza dose quanti più italiani possibile: entro la fine dell'anno saranno 20 milioni. "Dobbiamo difendere la normalità che abbiamo conquistato con le unghie e con i denti", ha spiegato in Parlamento Draghi. "Quella varata è una misura necessaria. Abbiamo attuato la stessa pratica che si usa oggi per i visitatori che provengono dal Regno Unito. Non credo ci sia molto da riflettere su questo...".

 

In Italia la Omicron inizia ad affacciarsi è ancora sotto l'1%: è lo 0,19% del totale. Significa che su 2mila test a campione, quattro erano del nuovo ceppo. Proiettati sui 23 mila casi di ieri mercoledì 15 dicembre si arriva a circa 45 casi. Così il ministero della Salute e l'Istituto superiore di sanità hanno già deciso di organizzare una nuova "sorveglianza" nei prossimi giorni. "E di tenerne comunque una ogni settimana. Ai vertici dell'esecutivo c'è piena consapevolezza di essere entrati in una nuova fase. Le due dosi di vaccino non bastano più, bisogna puntare sulla terza dose. Di positivo c'è almeno che il booster dovrebbe coprire dal nuovo ceppo", scrive Repubblica.

 

 

 "La terza dose di Pfizer e Moderna - ha detto l'epidemiologo della Casa Bianca Anthony Fauci - funziona contro Omicron". Il prossimo passo potrebbe essere la necessità dell'obbligo vaccinale. Se il virus corre, e se è in gioco la salute pubblica e la ripresa economica, allora non si può tentennare sui richiami. "A gennaio si aprirà anche in Italia il dibattito. E si cercherà di rendere obbligatorio il vaccino nei luoghi di lavoro", conclude sempre Repubblica.

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