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Andrea Orlando, "un fascista a sorpresa": la frase della vergogna, ministro ricoperto di insulti

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Andrea Orlando non vuole che si critichi Gabriel Boric: il neopresidente del Cile. A pagarne le spese è stato l'analista politico Francesco Ramella che su Twitter aveva scritto sull'elezione di Boric: "Un male, forse, necessario all'instaurarsi di un regime comunista". Il ministro del Lavoro, nel retwittare il cinguettio di Ramella, ha poi scritto: "I fascisti dove non te lo aspetti". Frase che è stato molto criticata: "Temo lei non abbia capito ciò che @ramella_f ha scritto e, soprattutto, non si renda conto che insultare qualcuno per le sue idee, tacciandolo come fascista, è un metodo fascista per silenziare le persone sgradite. Ci rifletta", fa presente un utente.

Un altro follower scrive: "Dove non ve l'aspettate voi. ah, ti ricordo che il presidente del bruno leoni, franco de benedetti, è stato vostro senatore - prima pds poi ds - dal 94 al 2006". Il riferimento, in questo ultimo caso, è all'appartenenza di Ramella all'istituto Bruno Leoni. Orlando ha replicato: "Questo tweet esplicita il precedente.” No. "Valeva" solo se l'alternativa era quella di un regime comunista altrettanto disastroso per il rispetto dei diritti umani e con, in più, politiche economiche disastrose.” Sarò mediocre ma so leggere", argomenta sotto il tweet che ha dato origine a questa vicenda, sottolinea il Giornale.

"Vorrei sommessamente farLe notare che gli amici di lui dell'IBL sono i consulenti al PNRR del governo di cui Lei è ministro", ha poi scritto un altro utente replicando al ministro sull'elezione di Boric e facendo notare ad Orlando come le critiche a chi fa parte dell'istituto Bruno Leoni stonino di gran lunga rispetto alla fase odierna e alle scelte dell'esecutivo. Insomma per il ministro piddino un passo falso.

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