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Mario Draghi e Giuseppe Conte, il retroscena: "Sarà il premier a cacciarlo"

Mario Draghi

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Altro che crisi di governo aperta da Giuseppe Conte, è quest’ultimo che deve guardarsi alle spalle perché a tirar troppo la corda potrebbe finire per ritrovarsi fuori dal governo. Secondo l’analisi di Stefano Folli per Repubblica, è Mario Draghi che prima o poi potrebbe decidere di liberarsi del Movimento 5 Stelle, o meglio dell’ala “contiana” che minaccia la crisi sul tema delle spese militari.

 

 

Se uno scenario del genere si concretizzasse, significherebbe che l’ala populistica che fa capo a Conte e Marco Travaglio - quest’ultimo, secondo molti, è colui che detta davvero la linea, anzi alcuni ‘maligni’ sostengono che l’ex premier scopra la linea del suo Movimento dalla prima pagina del Fatto Quotidiano… - verrebbe spazzata via: al governo rimarrebbe solo quella rappresentata da Luigi Di Maio, che è ministro degli Esteri e ancora un esponente di primo piano del Movimento. La posizione di Di Maio è una delle più chiare e nette, essendo attestata senza alcuna incertezza su quella della Nato (e quindi di Draghi).

 

 

Secondo Folli, nessuno crede davvero che Conte possa provocare una crisi di governo: pur desiderandolo, l’ex premier deve fare i conti col fatto che il M5s oggi non ha la forza di compiere una scelta così drastica, in particolare su un tema sensibile come l’aumento delle spese militari, previsto nel quadro dell’Alleanza Atlantica. “Quindi l’ambizione di condizionare il governo Draghi - scrive Folli - ricattandolo sulle spese militari, è del tutto sproporzionata alla realtà”.

 

 

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