Cerca
Cerca
+

Mario Draghi può cadere, la minaccia Pd: "Irresponsabili, governo a rischio". Ecco il giorno dello "schianto"

Elisa Calessi
  • a
  • a
  • a

Nel tardo pomeriggio, alla fine di una giornata di alta tensione tra le forze di maggioranza, con il centrodestra in assetto di "guerra" (sul fisco), arriva la nota di Palazzo Chigi: «Il governo», precisano fonti vicine al premier, «non ha alcuna intenzione di aumentare le tasse. Il presidente Draghi ha dichiarato più volte questo impegno sin dall'inizio del suo mandato, in Parlamento, in incontri pubblici con il mondo imprenditoriale e industriale, ai vertici internazionali e anche nei vari confronti con i leader delle forze di maggioranza». Nel caso della delega fiscale, poi, «ha specificato, anche di recente, che il provvedimento non porta incrementi sull'imposizione fiscale degli immobili regolarmente accatastati. Nessuno pagherà più tasse. Il governo non tocca le case degli italiani. E lo stesso sarà per gli affitti e per i risparmi». La prossima settimana, si annuncia, ci saranno incontri con i leader dei partiti del centrodestra.

 

 


Tutto risolto? Per niente. E lo si capisce dalle dichiarazioni che seguono. Draghi, dice Massimo Bitonci, capogruppo in commissione Bilancio della Lega, «è stato consigliato da chi ha visioni della sinistra estrema. Il governo deve cancellare ogni riferimento al sistema duale che porterebbe a una graduale cancellazione di tutti i regimi con aliquote flat e proporzionali per milioni di contribuenti». Così «si introduce un sistema patrimoniale».


DEFICIT DI FIDUCIA
Stessi toni arrivano da Forza Italia: «La mediazione si può fare sui dettagli, ma non sui principi e per noi di Forza Italia la casa è sacra, così come la difesa dei risparmi», spiega Sestino Giacomoni. La nota di Palazzo Chigi, insomma, non sembra risolutiva. Men che meno le rassicurazioni di Maria Cecilia Guerra, sottosegretaria al Def (quella che aveva paventato la crisi di governo se non fosse passata la riforma del catasto): «Non è interesse del governo aumentare le tasse», mette in chiaro a SkyTg24. Anche se, poi, «a livello personale» ammette che «gli effetti dell'inflazione» non stanno «colpendo tutti allo stesso modo». Dunque «politiche di redistribuzione non mi sembrerebbero una cosa sbagliata».

 

 


Chi si schiera senza se e senza ma con Draghi è il Pd: «Basta terrorismo comunicativo, basta campagna elettorale fatta da parte della destra su questi temi, io mi auguro», ha detto Enrico Letta, «che Lega e FI si rendano conto che fanno parte della maggioranza di governo e che come tale si devono comportare». Quanto alla delega fiscale «stanno facendo campagna elettorale. In questo momento mi sembra francamente la cosa peggiore che si possa fare». Ma il problema c'è. E per il centrodestra è vitale. Sembra di essere tornati ai giorni dell'elezione del presidente della Repubblica. Salvini in mattinata ha riunito lo stato maggiore della Lega, ribadendo che si va avanti su.

 

Dai blog