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Matteo Salvini, addio Lega? Perché Prima l'Italia non è solo una lista, la manina di Calderoli

Salvini e Calderoli  

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Ufficialmente parte come una "lista" e non come un nuovo partito ma "Prima l'Italia", la "cosa" che Matteo Salvini ha creato per le amministrative siciliana, come riporta Il Foglio, sa tanto di nuova forza politica, o almeno potrebbe diventarlo. Anche perché si ragiona nell'articolo se si trattasse soltanto di un "esperimento su scala locale", non si spiegherebbe perché il segretario della Lega abbia chiesto di occuparsene a Roberto Calderoli, l'uomo che nella Lega è l'addetto alla scrittura degli statuti.

 

 

Nel documento firmato nello studio di un notaio bergamasco, pochi giorni primi di Pasqua, si legge sul Foglio, "tra i soci fondatori figurano altre firme di prestigio. Quella di Lorenzo Fontana, vicesegretario federale. Quella di Giulio Centemero, tesoriere del partito. E poi il senatore Stefano Candiani, varesotto che in Sicilia è già stato commissario, e infine Nino Minardo, unico isolano" del gruppo. Che ha tenuto a battesimo un logo che "tra la vecchia guardia, ha creato un malumore che è risalito fin nel cuore del leghismo che fu, a indispettire perfino lui, Umberto Bossi". 

 

 

Il sospetto è che ci sia la tentazione di "liquidare il nome storico, e perfino il profilo dell'Alberto da Giussano, per favorire quella 'grande federazione di centrodestra' come la definisce Minardo che dovrebbe vedere la fusione tra il Carroccio e Forza Italia".  Ora bisognerà vedere se l’esperimento riuscirà e se quella "cosa di centrodestra" uscita dal laboratorio siciliano possa essere riproposta anche in chiave nazionale.

 

 


 

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