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Palermo, "elezioni falsate": caos ai seggi, ecco come si può annullare tutto

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"Ciò che sta accadendo a Palermo è di una gravità estrema": Antonello Armetta, presidente dell'ordine degli avvocati della città siciliana, ha parlato senza troppi giri di parole del caos scoppiato in questa giornata elettorale. In vari seggi, infatti, sono mancati scrutatori e presidenti: le segnalazioni sono arrivate fin dalle prime ore di questa mattina. Con una protesta immediata da parte dei promotori dei cinque quesiti sulla giustizia. Il rischio infatti è che per "incidenti" di questo tipo non si riesca a raggiungere il quorum necessario a rendere validi gli esiti dei quesiti referendari. 

Armetta ha parlato di una gravità "tale da falsare queste elezioni". Poi ha fatto notare che le elezioni "sono annullabili" se viene precluso il diritto di votare anche a un solo cittadino. Il presidente dell'ordine degli avvocati di Palermo, poi, ha definito "non accettabile" l'attacco politico, visto che la competenza della gestione dei presidenti di seggio "non è dei comuni". Infine l'appello al Viminale: "Intervenga immediatamente il ministro dell'Interno, queste elezioni vanno fermate qui". 

Nel frattempo la prefettura di Palermo ha comunicato che, dopo la nomina da parte del Comune di Palermo degli ultimi 13 presidenti delle sezioni elettorali mancanti, sono regolarmente insediate tutte le 600 sezioni elettorali previste in città "senza che sia stato necessario procedere ad alcun accorpamento tra di esse". Nonostante questo, però, il governatore siciliano Nello Musumeci avrebbe chiesto al ministro dell'Interno di valutare il prolungamento dell'apertura dei seggi elettorali fino alle ore 14 di domani, lunedì 13 giugno, solo a Palermo: una misura "straordinaria" dopo la "altrettanto straordinaria situazione che si è venuta a creare in città".

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