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Letizia Moratti candidata? Girano già dei sondaggi: chi va nel panico

Fabio Rubini
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Tra i corridoi di palazzo Lombardia, sede della Regione, c'è chi assicura che donna Letizia avrebbe già fatto preparare il logo "Moratti presidente" e che starebbe scaldando i motori per la corsa al governatorato. Difficile dire se queste voci siano frutto di suggestioni o se affondino nel vero. Così come è complicato capire se l'uscita di Carlo Calenda ("Moratti sarebbe un'ottima candidata per il terzo polo") sia stata casuale o concordata tra i due. Di sicuro c'è che la vice di Attilio Fontana si sta muovendo da tempo. Mesi fa, per esempio, aveva sondato alcuni consiglieri regionali centristi per reclutarli in una sua eventuale lista civica in appoggio ai partiti del centrodestra. Erano i tempi in cui il governatore era alle prese con le inchieste aperte dalla Procura di Milano, la sua ricandidatura era fortemente in bilico e da più parti si spingeva affinché proprio la Moratti prendesse il suo posto. A frenare le ambizioni della vice, però, ci hanno pensato i sondaggi che, allora come oggi, le danno percentuali molto basse, per non dire residuali.

 

 


A complicare ulteriormente la situazione - per lei ovviamente - sono arrivati i proscioglimenti a raffica per Fontana e la volontà più volte palesata dai vertici della Lega di mantenere la presidenza della locomotiva d'Italia. Così l'Attilio - come lo chiamano a Palazzo- è risalito in sella più convinto che mai di correre per il bis e la Moratti rischia di restare col cerino in mano. Anche perché nelle ultime settimane i nomi che si erano rincorsi per un possibile dopo Fontana - ovvero il ministro Massimo Garavaglia e il sottosegretario Gian Marco Centinaio - non comprendevano quello dell'ex sindaco di Milano. A tutto questo si aggiunga che il centrodestra non sembra scosso dall'uscita dell'altro giorno della Moratti ("sono in corso riflessioni") su un suo coinvolgimento in un eventuale terzo polo. Anche in questo caso a giocare un ruolo determinante sono i sondaggi. Gli ultimi danno il centrodestra abbondantemente avanti e così l'unico rischio di una corsa solitaria della Moratti - in stile Albertini 2013 - è quello di rosicchiare il margine della vittoria e far saltare il premio di maggioranza (da 44 a 48 consiglieri eletti), che scatta al superamento della soglia del 40% da parte della coalizione vincente.

 


Se le cose stanno così, perché tutto questo agitarsi da parte della Moratti? L'ipotesi che da tempo circola in Regione Lombardia è quella che la Moratti starebbe puntando ad ottenere un posto al sole a Roma, possibilmente di respiro internazionale. Nel mirino di donna Letizia, dunque, non ci sarebbe un ministero, bensì la presidenza di una associazione o di un ente umanitario-sociale di respiro mondiale, che le consenta di fare quello che meglio le riesce: tessere relazioni internazionali e aiutare i meno fortunati. Così per mettere un po' di strizza agli amici del centrodestra si sarebbe inventata questa corsa alla presidenza. Sul fronte politico, invece, sono da registrare le parole di Matteo Salvini, che compulsato sulla questione Moratti è parso tranquillo: "Parliamo di robe serie. Se a sinistra sono messi così male che per trovare un candidato per la Lombardia, devono venirlo a pescare nel centrodestra, a me fa solo piacere. Il problema è tutto loro". Attenzione, però, perché come spiega chi la Moratti la conosce bene: "Se non la si prende per tempo è capace di scendere in campo davvero...". Il centrodestra è avvisato. 

 

 

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