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Giorgia Meloni contro Salvini: "Boicottaggio a urne aperte"

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Nel momento in cui si è materializzata la vittoria di Damiano Tommasi, si è iniziato a parlare di “Fatal Verona” per il centrodestra. E non potrebbe essere altrimenti, dato che quanto accaduto in questa tornata elettorale rischia di avere strascichi pesanti: dal 1946 a oggi, prima di Tommasi soltanto Paolo Zanotto nel 2002 era riuscito a diventare sindaco di Verona da candidato del centrosinistra.

Giorgia Meloni non ha nascosto sorpresa e irritazione per l’esito del ballottaggio, ma soprattutto per la maniera in cui è maturato. Stando a quanto riporta LaPresse, fonti interne a Fratelli d’Italia sostengono che la leader non abbia affatto gradito un’intervista rilasciata da Matteo Salvini proprio la domenica del voto: “Un attacco a Sboarina a urne aperte”, sostengono i meloniani. Inoltre dalle parti di Fratelli d’Italia fanno notare i “fallimenti cocenti” a Monza e Alessandria: la prima doveva essere il fortino di Forza Italia, la seconda il feudo di Riccardo Molinari (capogruppo alla Camera della Lega); entrambe sono finite al centrosinistra.

Sebbene Salvini abbia accolto l’appello a sedersi al tavolo, ciò non avverrà subito: sarebbe controproducente discutere con i risultati delle amministrative ancora caldi. Il centrodestra dovrà però prepararsi per le regionali, con l’obbligo di non ripetere gli errori commessi a Verona e in altre città: a partire dalla Sicilia, dove la candidatura di Nello Musumeci può amplificare le spaccature, così come il possibile dualismo Fontana-Moratti in Lombardia.

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