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Governo, il M5s diserta il voto e Draghi si dimette: tutte le notizie della giornata politica di oggi

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Il governo di Mario Draghi sembra al capolinea. La decisione di Giuseppe Conte e M5s si uscire dall'aula e non votare la fiducia al Senato sul dl Aiuti non sembra lasciare altre possibilità: il premier è stato chiaro, in questo caso per lui restano solo le dimissioni. Dunque oggi, giovedì 14 luglio, salirà al Quirinale da Sergio Mattarella formalizzando la richiesta di non essere rinviato alle Camera. Richiesta che Mattarella sarebbe intenzionato a rifiutare. Una crisi, di fatto aperta, che ha ancora molti finali possibili. Tra questi: verifica di maggioranza in aula e governo che tiene; crisi subito, aperta senza il passaggio dall'aula, con il sì alle dimissioni del premier; dunque sullo sfondo la possibilità di consultazioni e nuovo governo o voto subito. Segui la diretta della giornata su Liberoquotidiano.it.

Ore 21.50 Botta e risposta Orlando-Cingolani in Cdm
Botta e risposta in Consiglio dei Ministri fra Andrea Orlando e Roberto Cingolani. Mentre il responsabile del Lavoro interveniva sulla necessità di un ripensamento di Mario Draghi, che aveva appena annunciato la volontà di dimettersi, il titolare della Transizione Ecologica avrebbe accusato il collega di essere andato di fioretto sulle responsabilità dei Cinque Stelle.

Ore 21.30 Draghi incontra la Casellati
Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha incontrato a palazzo Madama il presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati. Il colloquio è durato circa trenta minuti.

Ore 21.13 Il Pd lavora per la riconferma di Draghi
Dal Nazareno si congela ogni valutazione. Prima viene la 'salvezza' del governo Draghi. Lo dice lo stesso segretario Letta a chi gli chiede se lo strappo di oggi possa compromettere le future alleanze:. "Una cosa per volta, adesso discutiamo del governo che deve continuare". 

 

Ore 20.14 Il comunicato del Quirinale
Il Presidente della Repubblica non ha accolto le dimissioni e ha invitato il Presidente del Consiglio a presentarsi al Parlamento per rendere comunicazioni, affinché si effettui, nella sede propria, una valutazione della situazione che si è determinata a seguito degli esiti della seduta svoltasi oggi presso il Senato della Repubblica. Lo si legge in una nota del Quirinale.



Ore 19.51 Mattarella respinge le dimissioni di Draghi
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha respinto le dimissioni di Mario Draghi. Il Colle ha rimandato il premier alle Camere. 

 

Ore 18.51 Draghi: "Venuto meno il patto di fiducia"
Ecco il testo della comunicazione fatta da Draghi in Cdm: "Voglio annunciarvi che questa sera rassegnerò le mie dimissioni nelle mani del Presidente della Repubblica. Le votazioni di oggi in Parlamento sono un fatto molto significativo dal punto di vista politico. La maggioranza di unità nazionale che ha sostenuto questo governo dalla sua creazione non c’è più. È venuto meno il patto di fiducia alla base dell’azione di governo. In questi giorni da parte mia c’è stato il massimo impegno per proseguire nel cammino comune, anche cercando di venire incontro alle esigenze che mi sono state avanzate dalle forze politiche. Come è evidente dal dibattito e dal voto di oggi in Parlamento questo sforzo non è stato sufficiente. Dal mio discorso di insediamento in Parlamento ho sempre detto che questo esecutivo sarebbe andato avanti soltanto se ci fosse stata la chiara prospettiva di poter realizzare il programma di governo su cui le forze politiche avevano votato la fiducia. Questa compattezza è stata fondamentale per affrontare le sfide di questi mesi. Queste condizioni oggi non ci sono più. Vi ringrazio per il vostro lavoro, i tanti risultati conseguiti. Dobbiamo essere orgogliosi di quello che abbiamo raggiunto, in un momento molto difficile, nell’interesse di tutti gli Italiani".

 

Ore 18.50 Draghi annuncia le dimissioni
Il presidente del consiglio Mario Draghi si è dimesso: ne ha dato comunicazione il premier in consiglio dei ministri

 

Draghi convoca Cdm alle 18.15. Fonti: "Nessune dimissioni, sta riflettendo"
Il premier ha convocato alle 18.15 il Consiglio dei Ministri che era stato rinviato nel pomeriggio. A quanto pare il premier non ha ancora formalizzato le sue dimissioni. Fonte vicine a palazzo Chigi fanno sapere che il premier sta riflettendo.

 

Ore 17.57 Draghi vede Mattarella: nessuna decisione
Un incontro informale, al Quirinale, tra il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il presidente del Consiglio Mario Draghi. A quanto si apprende, durante il colloquio non sarebbero state assunte decisioni e per ogni altra valutazione il Colle rimanda alle eventuali comuncazioni di palazzo Chigi.

 

Ore 17.40 Conte: "Risposte serie o nessuno avrà i nostri voti"
Giuseppe Conte insiste sulla sua linea: "Non chiediamo posti, nomine, nulla, ma chiediamo ovviamente di rispettare un programma definito all’inizio: transizione ecologica e urgenza della questione sociale che adesso è esplosa. O ci sono risposte vere, strutturali e importanti opporre nessuno può avere i nostri voti", ha detto l’ex premier ai cronisti.

 

Ore 17.15 Di Battista: "Cade il governo? Non ne sono così sicuro..."

"Vedremo cosa accadrà. Ad ogni modo se davvero dovesse cadere il governo dell’assembramento (io non sono così sicuro) sarebbe un’ottima notizia". Così Alessandro Di Battista su Facebook. L’ex M5S, dopo il voto in Senato sul Dl Aiuti, pubblica un post molto critico via social. "Si appellano al senso di responsabilità quelli, che negli ultimi anni, sono stati responsabili solo del loro culo, tra l’altro flaccido come la loro etica. Parlano di rispetto delle Istituzioni coloro i quali, soprattutto nell’ultimo anno e mezzo, hanno violentato la massima Istituzione del Paese, il Parlamento, togliendogli ogni dignità", scrive l’ex grillino.

Ore 16.29 Draghi-Mattarella, rumors sull'incontro
Fonti parlamentari, non confermate, sostengono che come previsto Mattarella avrebbe insistito con Mario Draghi per parlamentarizzare la crisi. Ovvero esporsi a un foto di fiducia, plausibilmente il prossimo martedì, fiducia che il M5s potrebbe accordare facendo in un qualche modo rietrare la crisi. Soluzione alla quale il premier però aveva annunciato di opporsi. Una soluzione che però, il condizionale è d'obbligo, ora prenderebbe un poco più di quota.

Ore 16.12 Draghi-Mattarella, terminato l'incontro
È durato circa un’ora il colloquio tra Mario Draghi e Sergio Mattarella. Al termine dell’incontro il premier è rientrato a Palazzo Chigi.

Ore 15.57 CdM in stand-by: forse in serata... 
Il Consiglio dei ministri, inizialmente previsto alle 15.30, è in stand-by e potrebbe essere convocato in serata, viene spiegato, anche se al momento non risulta alcuna convocazione. Un segnale importante: la crisi, forse, potrebbe anche rientrare.

Ore 15.44 Beppe Grillo "in linea totale con Conte"
Beppe Grillo sta sentendo i suoi e anche con Conte i contatti sono continui. E, secondo quanto scrive l’agenzia Adnkronos, "è in linea totale" con l’ex premier. A convincerlo "l’insofferenza toccata con mano nel blitz a Roma - spiega un volto noto del Movimento - ha capito che non ne potevamo più. E anche la base: Grillo ha fiuto oltre ad avere un occhio attento sui commenti sui social. Ha capito che la base è insofferente né più né meno di noi parlamentari", conclude la fonte M5s.

Ore 15.36 Annullato il CdM previsto per il pomeriggio
Sì alla fiducia, ma Draghi va al Quirinale da Sergio Mattarella per presentare le dimissioni. E intanto si apprende che il Consiglio dei Ministri, previsto per le 15.30, è stato annullato. Decisione scontata, ma che conferma come ormai siamo nel pieno della crisi di governo. E per il capo dello Stato non sarà semplice farla rientrare.

Ore 15.17 Dl Aiuti: Senato conferma fiducia governo con 172 sì
L'Aula del Senato ha dato il via libera al dl aiuti, su cui il governo aveva posto il voto di fiducia. A favore 172 senatori, contrari 39 e 0 astenuti. I presenti in Aula erano 212, a votare sono stati 211 senatori, a fronte di una maggioranza richiesta di 166. Come annunciato dalla capogruppo Mariolina Castellone, il M5S non ha partecipato al voto. Surreale il risultato: sì alla fiducia ma Draghi verso le dimissioni. Una situazione kafkiana a cui ci ha costretto il M5s, partito che non riesce neppure a intestarsi fino in fondo questa crisi.

Ore 15.13 Governo: Draghi lascia Palazzo Chigi
Il presidente del Consiglio Mario Draghi è uscito da pochi minuti da Palazzo Chigi. Direzione, Quirinale: ora, si suppone, presenterà le dimissioni a Sergio Mattarella. Il resto è tutto da scrivere.

Ore 14.25 Il M5S conferma: "Non partecipiamo al voto"
"Non partecipiamo al voto su questo provvedimento. Non ne condividiamo nè parte del merito nè il metodo": così la capogruppo M5S al Senato Mariolina Castellone ha ufficializzato la posizione del suo gruppo sul voto di fiducia. Castellone ha in precedenza rivendicato gli obiettivi raggiunti grazie al M5S e lamentato che i provedimenti pentastellati sono stati sottoposti a un processo di smantellamento. Urla e applausi hanno fatto seguito all’intervento della senatrice.

 

Ore 14.18  Forza Italia con Draghi: "I M5S si dimettano"
"Noi rivendichiamo la nostra coerenza e quindi non faremo capricci su un decreto che stanzia miliardi per famiglie e imprese", afferma la capogruppo di Forza Italia Anna Maria Bernini, in dichiarazione di voto sulla fiducia. 

 

Ore 13.54 Renzi: Draghi vada avanti, i ministri M5S si dimettano
Matteo Renzi ci prova, torna protagonista e chiede che Mario Draghi continui la su azione di governo ma nel contempo che i ministri M5S si dimettano. "La situazione che si è creata pone l’esigenza di lanciare da quest’aula un appello alla responsabilità con un destinatario che è il presidente del Consiglio Mario Draghi e nessun altro". E parlando del premier il leader di Italia Viva ha aggiunto: "Nulla in questo momento giustifica la fine dell’esecutivo". Dunque sui grillini: "È legittimo aprire una crisi di governo da parte M5S, ma se si decide di non votare la fiducia allora si firma la lettera di dimissioni di ministri e sottosegretari", conclude Renzi.

Ore 13.46 Fontana: Lega con Salvini, meglio il voto
"Non c'è nessuna linea dei governatori, siamo assolutamente in linea con quello che dice il segretario e la Lega. Mi sembra che quanto richiesto sia assolutamente logico: in questo caso meglio le urne". Così il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana prende posizione sul futuro del governo. Anche se nel Carroccio vi sarebbero posizioni divergenti.

Ore 13.38 Giorgetti: ci sono sempre i supplementari
"Ci sono sempre i tempi supplementari". Così il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti ha risposto al cronista di Fanpage che gli chiedeva se l'esperienza del Governo è finita, al termine dell'incontro con Matteo Salvini. Giorgetti, insomma, si schiera ancora una volta a favore della sopravvivenza dell'esecutivo

Ore 13.03 Governo pone la questione di fiducia al Senato
Il governo ha ufficialmente posto la questione di fiducia al Senato sul decreto Aiuti, sullo stesso testo già licenziato dalla Camera. Il voto è atteso tra due ore e mezza circa. Il M5s non dovrebbero partecipare al voto, come annunciato alla vigilia.

Ore 13.00 Lega: lavoriamo a scelta unitaria centrodestra 
"Siamo stupiti e preoccupati. Dopo un anno e mezzo di sostegno leale della Lega al governo in una fase di emergenza, siamo costretti a perdere tempo in Parlamento con i “no” dei 5Stelle e una sinistra che si occupa di droga libera e cittadinanza agli immigrati. Non si può andare avanti così per mesi, con milioni di italiani che hanno problemi con stipendi, pensioni e bollette. Attendiamo le prossime ore, la Lega lavorerà per una scelta unitaria del centrodestra per il bene del Paese. Piuttosto che perdere mesi preziosi con inutili e logoranti tira e molla, sarebbe più saggio dare la parola agli italiani": questo quanto riferiscono fonti della Lega. Le stesse fonti confermano che il segretario Matteo Salvini ha ascoltato gli interventi di tutti i dirigenti, critici con 5Stelle e PD che da mesi bloccano le attività di governo e Parlamento. 

Ore 12.48 FdI: irresponsabile non andare al voto
Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia tornano a chiedere che la crisi porti allo scioglimento delle Camere, e a nuove elezioni. "L’irresponsabilità è di quelle forze politiche che pur se incompatibili tra loro, dal 2018 e in più occasioni, si sono messe insieme per evitare di ridare la parola al popolo italiano", ha tuonato Francesco Lollobrigida, capogruppo alla Camera di Fratelli d’Italia. "Ed è patetico il tentativo del M5s di aggirare il voto sul Dl Aiuti al Senato", ha picchiato durissimo.

Ore 12.30 Pd, Marcucci: con M5s chiusa ogni alleanza
"Come ha detto Letta oggi e come hanno detto Franceschini e Orlando nei giorni scorsi, la decisione irresponsabile di M5s chiude definitivamente ogni ragionamento su una possibile alleanza": così su Twitter il senatore Pd Andrea Marcucci.

Ore 12.12 Berlusconi: M5S ha voltato le spalle agli italiani
Poco dopo mezzogiorno ecco la nota del presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi: "Da troppo tempo, prima con finalità di logoramento e poi con un atteggiamento distruttivo, il M5S sta compromettendo l’esistenza stessa del governo". E ancora: "Una strategia irresponsabile  della quale i cittadini sono spettatori attoniti. Il Movimento ha deciso di voltare le spalle agli italiani»", conclude il Cavaliere. Berlusconi poi chiarisce: "Forza Italia, in continuità con l’atteggiamento di responsabilità che ha sempre contraddistinto la sua azione, attende con rispetto le determinazioni del presidente Draghi e le indicazioni che darà il Capo dello Stato".

Ore 12.01 M5s perde una senatrice
Poco prima del voto al Senato, il M5s perde una senatrice. Si tratta di Cinzia Leone, che "delusa da Conte e frustrata dalle politiche del mio ex partito", ha scelto di passare con Luigi Di Maio e Insieme per il futuro. Il gruppo di Conte, in Senato, scende dunque a quota 61, al pari della Lega.

Ore 11.30 Il "vaffa" di Draghi a D'Incà
Dopo un confronto tra il premier Mario Draghi e il ministro D’Incà, è fallita la mediazione che prevedeva di non arrivare a un voto di fiducia, oggi. Il premier ha indicato come unica via percorribile la richiesta di fiducia al Senato sul Dl aiuti: e la fiducia sarà posta al termine della discussione generale. Dunque, la crisi ormai sembra inevitabile

Ore 11.23 Forza Italia, Berlusconi riunisce i gruppi
"Il presidente Silvio Berlusconi ha riunito il coordinatore nazionale di Forza Italia Antonio Tajani e i capigruppo di Forza Italia al Senato e alla Camera, Annamaria Bernini e Paolo Barelli, per analizzare gli sviluppi della situazione politica": lo rende noto Forza Italia in un comunicato.

Ore 11.04 Enrico Letta: non disponibili a tirare avanti purchessia
"Siamo disponibili alla continuazione di questo Governo Draghi, non siamo disponibili a tirare avanti purchessia. Se non ci saranno le condizioni, se altri partiti della maggioranza si sfileranno, allora la parola passerà agli italiani e noi saremo pronti ad andare di fronte agli italiani con le nostre ragioni e il nostro progetto per il futuro dell'Italia". Queste le parole del segretario del Pd, Enrico Letta, in un punto stampa a Milano, dopo la scelta di Conte di non votare il decreto Aiuti.

Ore 10.43 Italia viva contro la proposta-D’Incà
Italia Viva critica in modo apro il goffo tentativo di D’Incà di trovare una "via d’uscita" alla crisi all’insaputa" di Mario Draghi. "Trovo veramente incredibile che il Ministro dei rapporti con il Parlamento del M5S, all’insaputa del Presidente del Consiglio Draghi, convochi i capigruppo di maggioranza al Senato, per chiedere se sono d’accordo a votare il dl Aiuti senza mettere la fiducia, esaminando i singoli emendamenti e mettendo a rischio più di 24 mld di aiuti agli italiani": così  il capogruppo al Senato di IV, Davide Faraone.

Ore 10.21  M5s, la farsa proposta da D'Incà
Secondo alcune fonti - e le indiscrezioni sono poi state confermate -, è in corso un tentativo di mediazione per evitare un voto di fiducia sul Dl Aiuti. Il tutto orchestrato dal ministro per i rapporti con il Parlamento, il pentastellato Federico D’Incà (che alla vigilia nella assemblea dei parlamentari M5s ha espresso la sua contrarietà alla linea decisa dal Movimento). D'Iccà avrebbe avuto un confronto con i capigruppo di maggioranza al Senato, avanzando l’ipotesi di procedere con il voto finale sul dl Aiuti, nello stesso testo licenziato dalla Camera, senza ricorrere al voto di fiducia. Così il M5s non uscirebbe fisicamente dall'aula, per quanto ormai sia esplosa la crisi politica. Dunque, per quel che riguarda il dl Aiuti, tutti gli emendamenti presentati al testo, senza fiducia, dovrebbero essere votati e tra le proposte di modifica ve ne sono alcune a firma M5s. Dunque, per procedere al voto senza fiducia, dovrebbe essere raggiunto "un accordo blindato", che assicuri il via libera al decreto prima di dopodomani, pena la decadenza. I 5 stelle potrebbero sostenere il provvedimento votando le norme su cui sono a favore, e magari astenersi sulle norme sull’inceneritore. Un goffo tentativo per evitare la crisi da parte di quei grillini che la crisi la hanno aperta.

Ore 10.01 Fiducia al Senato, al via la discussione sul dl Aiuti
Iniziata nell'Aula del Senato la discussione generale sul decreto Aiuti. Al termine della discussione, il governo porrà la questione di fiducia. A quel punto, si passerà direttamente alle dichiarazioni di voto sulla fiducia e, quindi, al voto con la chiama per appello nominale. Sono al momento iscritti a parlare in discussione generale 21 senatori. Tra gli interventi previsti figura un solo senatore M5s iscritto a parlare: Marco Pellegrini.

Ore 09.47 Ronzulli, crisi di governo piccolo disastro
"Il Paese non può rimanere ostaggio di un movimento che dice tutto e il contrario di tutto il cui leader, oltretutto, è stato presidente del Consiglio dal 2018 al 2021. Mettere in crisi questo Governo proprio adesso, quando ci attende un autunno infuocato, è totalmente irresponsabile. A Forza Italia e al centrodestra converrebbe andare a votare già domani, ma poniamo l'interesse del Paese al primo posto e crediamo che con la guerra in Ucraina, l'inflazione, il caro energia, l'aumento del costo della benzina e con in gioco i fondi del Pnrr, andare al voto sarebbe un piccolo disastro": così Licia Ronzulli, vicepresidente del gruppo Forza Italia al Senato, ad Agorà Estate su Rai 

Ore 09.33 M5s, Castaldi: nessuna crisi, ci siamo
Dichiarazioni surreali da parte del senatore del Movimento 5 Stelle, Gianluca Castaldi, il quale a SkyTg24 ha detto quanto segue: "Per noi non c’è nessuna crisi di governo, noi ci siamo". E ancora: "Che problema c’è? Ci limitiamo a uscire dall’Aula, visto che il regolamento del Senato, a differenza della Camera, non consente di votare la fiducia e dire no al provvedimento. Non ritiriamo i ministri, non chiediamo rimpasti, nemmeno la sostituzione dell’odiato Luigi Di Maio, di fiducie ne voteremo tante altre". Insomma, si va verso il caos totale.

Ore 09.23 Borsa, male Piazza Affari
La Borsa di Milano ha aperto in ribasso, questa mattina: l’indice Ftse Mib cede l’1%, facendo peggio di tutti i listini europei. Altre cattive notizie dopo la fiammata dello spread. Ringraziare il presunto avvocato del popolo.

Ore 09.00 Spread alle stelle
I venti di crisi di governo incidono subito sullo spread: il differenziale tra Btp e Bund a 10 anni sale in avvio di scambi sui mercati telematici a 207 punti base contro i 199 della chiusura di ieri. Il rendimento del prodotto del Tesoro cresce di otto 'basis point' al 3,21 per cento. Già, Conte ha scelto proprio il momento "perfetto" per aprire la crisi di governo.

Ore 08.44 Mulè: siamo alla tragicommedia
Il sottosegretario alla Difesa Giorgio Mulè, di Forza Italia, spiega di avere l'impressione che Giuseppe Conte stia infilando "tutti noi, intesi come cittadini, in un cul de sac. Non votare il decreto Aiuti al Senato sarebbe un atto di irresponsabilità che condurrebbe l'Italia a una tragica fase di instabilità", rimarca intervistato da Repubblica. "È già stato grave avere voltato le spalle al provvedimento già alla Camera, mettendo al centro della discussione il no al termovalorizzatore. Il discorso del capogruppo dei 5Stelle a Montecitorio è stato un atto di guerra nei confronti del Pd. Siamo alla tragicommedia, al bmovie. Mancano solo i telefoni bianchi", conclude il forzista.

Ore 8.10 Ronzulli a Libero: la priorità è la sicurezza del Paese
"Il presidente del Consiglio, specie se a capo di una maggioranza di unità nazionale - spiega Licia Ronuzlli a Libero -, ha il dovere di tenere tutti insieme e, dunque, per farlo è giusto che si confronti con i leader dei partiti. E ai leader dei partiti che chiediamo buon senso, equilibrio, doti che difettano a Giuseppe Conte e al Movimento 5 stelle certamente. L'unica sua paura è la perdita di consenso, le sta provando tutte per sopravvivere. Ma e' da irresponsabile fare campagna elettorale, perche' di questo si tratta, sulla pelle del Paese in un gioco al massacro che penalizza solo i cittadini". 

Ore 07.55 Toti: M5s partito irresponsabile
"I Cinque Stelle si dimostrano un partito irresponsabile. I nostri parlamentari hanno sempre sostenuto il Governo pur senza farne parte, per senso di responsabilità. Ora avanti con Draghi anche senza Cinque Stelle. Anzi forse è pure meglio!", così scrive il presidente della Liguria e di Italia al Centro Giovanni Toti sui suoi social.

Ore 02.55 Conte, fibrillazione? Da chi ha creato nuovo gruppo
Se si vuole "ragionare" di "fibrillazioni" del Governo, "forse il primo passaggio in tempi recenti è di chi ha deciso di creare un nuovo gruppo". Così, secondo quanto apprende l'Agi, il presidente di M5s Giuseppe Conte nel suo intervento di replica durante l'assemblea dei parlamentari pentastellati. Si parla di crisi, di emergenza, avrebbe sottolineato ancora Conte, ma "hanno interpretato questo momento politico per creare una nuova forza". Una scelta "legittima" ma che non lascia mai "politicamente indifferente", avrebbe detto ancora Conte.

Ore 02.30 Governo: Conte, da noi sempre leale spirito di collaborazione
"Abbiamo lavorato con leale spirito di collaborazione accettando diverse soluzioni e proponendo alternative tutte ragionevoli e tutte rifiutate". Lo ha detto, secondo quanto si apprendente, il presidente di M5s Giuseppe Conte al termine dell'assemblea dei parlamentari nella quale ha annunciato ufficialmente che tra poche ore il Movimento sara' sull'Aventino quando si votera' la fiducia al dl Aiuti, per cui non partecipera' al voto. (AGI)Mao 140120 LUG 22 NNNN

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