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Roberto Gualtieri, vergogna a Roma: il gesto dei consiglieri che fa infuriare tutti

Hoara Borselli
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Giovedì a Roma, i consiglieri capitolini si sono ritrovati per votare il loro aumento dello stipendio. Prima di sollevare le terga dagli scranni ed andare in vacanza hanno pensato bene di farsi un regalino. Una sorta di assicurazione per il loro buon rientro. Ai consiglieri di Gualtieri sta talmente a cuore il tema del salario minimo da aver pensato bene di aumentarsi il proprio. Come biasimarli. Troppe responsabilità sul groppone, un susseguirsi di gravosità per il ruolo che ricoprono, e poi tanti turisti a Roma. E menomale diciamo noi! Un insieme di elementi che devono necessariamente prevedere un premio, un salto di qualità nei loro portafogli.

 

 

LA RICERCA DELL'INPS
Un scatto da duemila a tremilacinquecento euro al mese. Un indennizzo legato precisamente al 45 per cento di ciò che mensilmente percepisce il sindaco Pd Gualtieri. Una mossa saggia e di buon senso? Recentemente l'Inps ha illustrato una sua ricerca sui lavoratori poveri. Il dato è impressionante. Il 23 per cento dei lavoratori, cioè circa un quarto del totale dell'esercito del lavoro, guadagna meno di 730 euro al mese. Sembra di essere tornati all'800, prima che nascessero i sindacati. Alle ferriere. La cosa però non ha impressionato molto i nostri politici. Non ho letto nessun commento da parte dei ministri, dei grandi manager, dei capi partito. Io mi ricordo ancora di quella notte nella quale un festante Di Maio si affacciò al balcone di Palazzo Chigi e annunciò che la povertà era stata sconfitta. Vi rendete conto che oggi Di Maio è portato in palmo di mano da quasi tutti i soloni dell'establishment? E la povertà galoppa. E l'inflazione cresce.

Bene, per combattere e spianare l'inflazione, il Campidoglio ha trovato una soluzione. I consiglieri hanno indetto un voto al fine di assicurarsi un consistente aumento degli stipendi. Se non ci saranno intoppi,l'appuntamento è fissato per martedì nell'aula Giulio Cesare ribattezzata aula consiliare. Veloce veloce prima della pausa estiva. Denari che usciranno direttamente dal bilancio di Roma Capitale. Certo, i cittadini romani magari non ne trarranno gran beneficio, ma intanto gli ottanta consiglieri non avranno più il problema di combattere col carovita, vi pare poco? Da domani 3500 euro tondi tondi e netti netti da aggiungere ai loro normali guadagni professionali. Visto che fare il consigliere comunale non impedirà ai professori di insegnare, agli avvocati di difendere o accusare, agli ingegneri di costruire, agli idraulici di riparare. Si, lo so, mi direte che sono la solita qualunquista che vorrebbe mettere a stecchetto i politici per quella naturale avversione alla politica.

 

 

SERVE COMPETENZA
E che invece i politici vanno ben pagati perché fanno un lavoro difficile. Beh, invece io amo la politica. E penso che dovrebbe essere una macchina di competenze, di idee e di passione. E che non c'è nessuna idea, e nessuna traccia di competenza, e nessuna passione nel gesto di aumentarsi gli stipendi mentre la crisi e la povertà divorano il paese e la sua struttura sociale. E che non c'è nessuna competenza, e non c'è anima, in un Campidoglio che vede la città bruciare, la spazzatura dilagare, le strade a pezzi, i servizi pubblici al collasso, e che zitta zitta non trova di meglio che alzare i propri stipendi. Non mi sento affatto qualunquista. Mi sento cittadina di Roma e fremo di rabbia. 

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