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Mario Monti, la profezia sul dopo-Draghi: "Infiniti lutti, cosa accadrà in Italia"

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Mario Monti si prepara già con la sua terribile profezia sull'Italia. Le "vedove" di Draghi adesso provano a minare il campo in vista delle elezioni che a quanto pare potrebbero tenersi ben prima del previsto, forse il prossimo 18 settembre.

 

 

 

E Mario Monti su La Stampa prova a tracciare già un futuro nero per il Paese: "Questa è una crisi potenzialmente in grado di provocare gravi danni e infiniti lutti. Ma che, per fortuna, è contenibile negli effetti di cui è capace. Può essere gestita in modo da mitigarli". Poi lo stesso Monti spera ancora nella permanenza di Draghi a palazzo Chigi: "Ora Draghi va al Quirinale, ma il governo non è stato sfiduciato e, almeno sinora, le dimissioni non sono state accolte. Vale il precedente del gennaio 1994, quando il presidente della Repubblica Scalfaro ricevette le dimissioni di Ciampi e le respinse. A quel punto, convocò i presidenti di Camera e Senato e indisse le elezioni.

 

 

 

 

Ma il governo restò in sella. Se questo dovesse avvenire, ma dipende naturalmente dal capo dello Stato, il governo Draghi sarebbe nella pienezza dei suoi poteri. Potrebbe andare oltre gli affari correnti in attesa del successore. Con la conseguenza che essere in grado di impostare la legge di bilancio e procedere nella gestione del Pnrr". Poi torna a parlare dei mercati e dei rischi che a suo dire correrebbe l'Italia: "L'emergenza finanziaria grave è incarnata dallo spread che, da quando c'è stata l'azione della Bce sui titoli di Stato, è un allarme che ha morso poco. Dal febbraio 2021 la grande fibrillazione politica non ha avuto le conseguenze che ci si sarebbe potuti aspettare. Vedremo come va, adesso. Ci attendono giornate a grossa intensità monetaria". Infine una riflessione sullo scudo anti-spread: "È un segnale pessimo che la discussione che si sta sviluppando a Francoforte, politicamente e tecnicamente complessa, coincida con una fase in cui il governo Draghi non è quello di prima e in qualche modo l'Italia dimostra di essersi spazientita con la figura più autorevole che ci sia. All'estero si chiederanno se vogliamo lo scudo per quando ci puniscono ingiustamente o se lo chiediamo per essere protetti dagli strani comportamenti della politica nazionale".

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