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Mariastella Gelmini "fiancheggiatrice del Pd". Chi sgancia l'accusa più brutale

Mariastella Gelmini

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Già lasciare Forza Italia è grave, ma lasciarlo per il Pd è ancora peggio. "Per me è incomprensibile. Se si è creduto in progetto mi pare difficile comprendere si passi dall'altra parte della barricata, io se non fossi d'accordo con una decisione del mio partito rimarrei di centrodestra", tuona il coordinatore nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani, ai microfoni di Radio Anch'io, parlando dell'addio di Mariastella Gelmini, seguita a ruota da Renato Brunetta, Andrea Cangini e Mara Carfagna. "Magari rinuncio a tutti gli incarichi ma non è che divento di sinistra perché non sono d'accordo con una scelta del mio partito", prosegue Tajani. Che affonda: "Passare da Berlusconi a fare il fiancheggiatore del Pd non mi pare una grande carriera politica".

 

 

Il vicepresidente di Forza Italia evidenzia anche che il capo della delegazione del partito a Palazzo Chigi era proprio la Gelmini, "quindi era lei che doveva tenere i rapporti tra Forza Italia e il governo, tra Silvio Berlusconi e Mario Draghi".

Quanto agli insulti di Marta Fascina, compagna del Cav, denunciati da Renato Brunetta da Lucia Annunziata a Mezz'ora in più - "Mi dicono tappo, nano, mi hanno violentato su questo" - Tajani minimizza: "Io personalmente non li ho mai sentiti. Ma qui il problema non è l'insulto. Qui è una questione di coerenza politica e noi siamo sempre stati coerenti con il nostro fondatore e con i valori di Forza Italia".

 

 

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