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M5s, una giornata drammatica per Conte: altre tre dimissioni, esplode il partito

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Polvere di Cinque Stelle. Il M5s sempre più allo sbando dopo aver aperto una crisi di governo che hanno poi frettolosamente tentato di far rientrare. Risultato? Ulteriore crollo nei sondaggi e fuga di massa dal partito.

Nella serata di ieri, le dirompenti dimissioni di Davide Crippa, capogruppo pentastellato alla Camera, che ha rimesso il suo ruolo manifestando tutto il suo disaccordo rispetto alla rottura e alla linea di Giuseppe Conte, quel presunto avvocato del popolo sempre più insidiato dal "fantasma" di Alessandro Di Battista.

E oggi, mercoledì 27 luglio, ecco che la valanga si ingrossa: arrivano infatti altre fuoriuscite. Nel dettaglio le defezioni piovono nel direttivo M5s alla Camera, dunque una diretta conseguenza dello strappo di Crippa. A rassegnare le dimissioni dai vertici del gruppo sono la vicepresidente vicaria Alessandra Carbonaro e i segretari d'Aula Nicola Provenza ed Elisa Tripodi. La mossa, s'ipotizza, è un preludio al definitivo addio al M5s, magari per andare con Luigi Di Maio o con uno dei mille "centrini" che compongono l'attuale proposta politica.

Nel frattempo, Giuseppe Conte, sempre più solo, prova ancora a fare campagna elettorale. E punta il dito: "Giorgia Meloni propone di multare i giovani se non accettano un lavoro qualsiasi, anche sottopagato e precario, quasi fossero dei fannulloni a priori. Il campo largo va da Carlo Calenda, che non esce dalle Ztl e dai salotti buoni nemmeno per sbaglio, a Brunetta che insulta i lavoratori nei suoi comizi - fino a Renzi che raccoglie le firme per smantellare i sostegni contro la povertà. Noi siamo altro, non mettiamo la polvere sotto il tappeto". Così Conte su Facebook, in commento allo sfogo di una giovane lavoratrice disperata per il basso livello degli stipendi in Italia.

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