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Fabio Torriero, "cosa faranno da oggi al voto": un gioco estremo contro Meloni e Salvini

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"È una campagna elettorale basata sulla riproposizione di schemi che pensavamo superati . È consolante vedere che si stanno ricreando gli antagonismi ideologici totalmente vecchi, triti e ritriti. Non si parla di temi o programmi, ma solo di contrapposizione mediatica". Fabio Torriero , spin doctor e docente di Comunicazione politica alla Lumsa di Roma, in una intervista rilasciata al Giornale la analizza elettorale del Pd che da una parte "punta a demonizzare l'avversario più forte" e dall'altra "cerca di aggregare una strategia po' tutto per fare quel doveva che essere il campo largo e che è più simile a un campetto". 

 

 

"La sinistra", puntualizza l'esperto di comunicazione politica, "per ricompattarsi anziché un programma credibile sta attuando una campagna di denigrazione ideologica nei confronti della destra: rispolvera l'antifascismo, usa queste polpette o verosimili delle collusioni tra Matteo Salvini e Vladimir Putin e delle ingerenze russe caduta del governo Draghi". "È una politica che richiama non tanto la guerra fredda degli anni Settanta, ma la sua parodia", tuona Torriero che ne ha anche per Azione di Carlo Calenda . "Rappresenta un nuovo uomo all'interno di un sistema vecchio", puntualizza specificando che "è l'ultima rivoluzione di centro che vuole cambiare il sistema restando dentro lo status quo". Quanto al ", Torriero non crede che Mara Carfagna gli porterà molti voti: "È un'operazione che serve solo per applicare gli elettori moderati a votare Azione, movente che il centrodestra è polarizzato sulle posizioni di Giorgia Meloni ". 

 

 

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