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Giuseppe Conte disperato: vuole i voti dei comunisti

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Giuseppe Conte è alla frutta. Ora chiede pure i voti della sinistra. Il leader del Movimento Cinque Stelle ora fa la questua dei voti e prova a sfilarli al Pd, a quella parte dem che guarda più a sinistra che a Calenda. E così scatta l'attacco diretto al Nazareno: "Agli elettori di sinistra dico questo: se vogliono avere la garanzia che il loro voto non vada sprecato, votino noi", spiega in un'intervista a Repubblica.

 

 

 

Poi aggiunge: "Sicuramente - osserva - non potremo fare un accordo con la destra, hanno soluzioni inadeguate. Quello che posso garantire è che le nostre riforme, dal salario minimo alla lotta al precariato, le realizzeremo costi quel che costi o, se non saremo al governo, le difenderemo con le unghie".

 

 

 

Porte chiuse per il momento a una alleanza con il Pd: "In questo momento mi sembra abbastanza improbabile. Si sono messi in un calderone e non so cosa ne possa uscire. I nostri programmi invecesono chiari. Con tre pilastri: la giustizia sociale, dal reddito di cittadinanza al salario minimo. La transizione energetica: no termovalorizzatori. E la transizione digitale. Il voto ai Pd rischia di essere sprecato. C’è un cartello che va da Gelmini a Calenda e arriva fino a Speranza e immagino Fratoianni. Con Nicola ci siamo telefonati. Ma se stanno discutendo di seggi, con noi non c’è alcuna valutazione da fare". Poi si incolla alla poltrona dei 5s: "Io via in caso di flop? Non mi interessano le percentuali". Infine un messaggio a Di Battista: "È un nostro interlocutore, è fuori da m5s, ma ci confronteremo". 

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