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Nicola Fratoianni, la moglie "infilata" in lista: seggio sicuro per la Piccolotti?

Salvatore Dama
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E poi ci sono le quote rosa. La legge elettorale prevede l'alternanza di genere. Di fatto, il 40 per cento delle candidature spetta alle donne. Un meccanismo che poi non si traduce automaticamente in seggi, perché dipende dal posizionamento nei collegi e nelle liste, ma questo è un altro discorso.

I partiti, comunque, stanno facendo selezione di curriculum, prestando attenzione all'equilibrio di genere. E qual è il primo luogo dove cercare il profilo giusto? In casa, per esempio. Ecco spiegata la carica di mogli, compagne, fidanzate.

 

UN SÌ AL SI
Sono emersi tre casi, per il momento. Elisabetta Piccolotti potrebbe correre per il cartello Verdi-Sinistra italiana. Laureata in lettere e filosofia, responsabile umbra di Si, vanta una lunga militanza cominciata ai tempi di Rifondazione. Dettaglio: è la moglie di Nicola Fratoianni, il leader del partito che proprio ieri ha chiuso l'accordo elettorale con il Pd.

Poi c'è Marta Fascina e non si tratta di un esordio. Anzi, la compagna di Silvio Berlusconi siede a Montecitorio da prima che cominciasse la liason con il leader di Forza Italia.
Infine c'è Michela Di Biase.

Altra storia di amore per la politica. Scopre giovanissima la passione per i Ds (partito antenato dei dem), viene eletta consigliera comunale a Roma, a seguire in Regione Lazio. Poi ok, è anche la moglie di Dario Franceschini. Per lei c'è un posto nel listino proporzionale. Nel Pd, però, sono ore di tensione tra il segretario e i coordinamenti locali. Enrico Letta, per allargare l'alleanza da opporre alle "destre", sta promettendo posti a chiunque. Dopo il 30% dei seggi uninominali ceduto a Calenda, ora un altro 20% è stato appaltato a Verdi e Sinistra italiana. E ancora vanno fatti i conti con Luigi Di Maio e i suoi. Il problema? È che più Letta accontenta i questuanti (di seggi) più lo spazio si restringe per la classe dirigente del partito. Che deve pagare dazio anche alla volontà del leader di aprire le liste alla società civile. In tal senso, per esempio, va letta l'offerta di un collegio all'ex leader della Cgil Susanna Camusso. E potrebbe non essere la sola.

 

Il Pd e altri partiti hanno aperto la caccia ai virologi. Massimo Galli, già direttore Malattie infettive dell'ospedale Sacco di Milano, al momento nega la sua candidatura con idem, ma non ha mai nascosto la sua militanza giovanile a sinistra: «Sono per un fronte progressista compatto in grado di fronteggiare il pericolo rappresentato dalla destra».
Allineato, è allineato.

Certa, invece, la corsa dell'epidemiologo Pier Luigi Lopalco. Il docente di Igiene all'Università del Salento approda al Pd in quota Articolo Uno. C'è anche il virologo Francesco Menichetti, già primario di Malattie infettive all'ospedale di Pisa, che è molto attivo su Facebook e nei suoi post tifa apertamente per il "campo largo" di Enrico Letta.

Non è un mistero, invece, il posizionamento di Walter Ricciardi, consulente del ministro Roberto Speranza. Sta con Carlo Calenda e non da oggi. Per lui si parla di un collegio sicuro. E, addirittura, di un posto di governo nel caso Azione dovesse trovarsi a dover decidere la lista di ministri e sottosegretari. Sempre Calenda ha annunciato due candidati in Veneto. Si tratta del sociologo Stefano Allievi, esperto di immigrazione, e Alberto Baban, responsabile del settore impresa e innovazione del partito.

CARLO PIACE A TUTTI
Calenda sta corteggiando anche Carlo Cottarelli. Per lui il leader di Azione avrebbe pronto un seggio di fascia A. Ma non è il solo. Perché il prof è destinatario di avance anche dal centrodestra e figura in vari totoministri. Dunque è probabile che rimanga fedele alla sua posizione: essere riserva della Repubblica. Giulio Tremonti, invece, è dato come possibile candidato di Fratelli d'Italia in Lombardia. Poi ci sono i no vax, pure loro hanno mercato. Il dottor Mariano Amici, medico di base di Ardea radiato per le sue posizioni anti vaccinali, confessa all'AdnKronos di aver avuto varie richieste. Adriano Panzironi, invece, si è fatto un partito tutto suo. Il discusso giornalista, autore di un regime alimentare che promette di far vivere fino a 120 anni, ha fondato "Per Rivoluzione Sanitaria". Ce la farà a raccogliere le firme in pochi giorni? Chi vivrà (120 anni), vedrà...

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