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Sondaggio, quanto perde il Pd dopo il "vaffa" di Calenda

Enrico Paoli
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Che ci sperassero era chiaro. Perché, in fondo, un po' se l'aspettavano questo giro di valzer di Carlo Calenda, leader di Azione. Soprattutto leghisti e azzurri, avendo condiviso con il centrosinistra un pezzo di strada, non sempre dritta, viaggiando sul carro della maggioranza del governo Draghi.

Meno fatalista, invece, la reazione di Fratelli d'Italia. Stando all'opposizione del cosiddetto esecutivo dei migliori il senso del reale non è mai venuto alla leader, Giorgia Meloni. L'ironia dei commenti, se non addirittura il sarcasmo, sono lì a dimostrare come i meloniani fossero alla finestra ad aspettare l'evento. «Nuovo colpo di scena nella telenovela del centrosinistra», osserva, divertita, su Facebook il presidente di Fdi, «Calenda ci ha ripensato e non si sposa più con Letta, forse scappa con Renzi. Letta mollato sull'altare pensa ora al suo vecchio amore, mai dimenticato, Conte. Il gran finale di stagione tra 7 giorni, quando scadrà il termine per la presentazione delle alleanze. Nel frattempo», chiosa la leader del partito, «nel mondo reale famiglie e imprese lottano contro crisi economica e caro vita».

Dal canto suo il leader della Lega, Matteo Salvini, ne approfitta per rilanciare l'azione del Carroccio, senza perdere di vista la coalizione. «È incredibile quello che sta succedendo a sinistra», afferma l'ex ministro dell'Interno, parlando a Villeneuve, in Valle d'Aosta, «Letta ce l'ha con Calenda e con Renzi, Renzi ce l'ha con Di Maio, Di Maio ce l'ha con Conte, la Bonino ce l'ha con se stessa, e poi ci sono alcuni come Fratoianni e Speranza stanno lì solo attaccati alla poltrona. A sinistra», prosegue il leader leghista, «c'è una confusione totale, temono il voto degli italiani, dall'altra c'è una Lega che guida un centrodestra compatto che non vede l'ora che gli italiani possano tornare a votare». E a proposito di voto, lo scarto di lato di Calenda avrà una evidente ripercussione anche sul risultato delle urne. Secondo le stime più accreditate la fuga di Carlo potrebbe costare al centrosinistra 16 collegi uninominali, quasi tutti a favore del centrodestra.

«Sembra di stare a "Scherzi a parte"», gli fa eco il coordinatore nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani, «l'alleanza di sinistrava ancora una volta in frantumi. Litigano su tutto e non sono in grado di fare una proposta agli italiani. Unica cosa certa: vogliono aumentare le tasse». Dunque la scelta di Calenda rinvigorisce l'azione del centrodestra, sempre più convito che i numeri siano dalla loro parte.

Non a caso la vicepresidente del gruppo Forza Italia al Senato, Licia Ronzulli, ne approfitta per attaccare sia Letta che Calenda, ritenuti «inaffidabili». «Evidentemente il segretario dem pensava di giocare alle figurine Panini mentre provava a riempire un'alleanza contro natura sulla base del programma elettorale "più siamo piu' freniamo il centrodestra", sostiene l'esponente azzurra, «ha fallito miseramente smascherando il tentativo di nascondere sotto l'Agenda Draghi un'accozzaglia priva di senso. Ora tutto è più chiaro: il Pd ha scelto i compagni che gli spettano, a sinistra che più sinistra non si può, ammiccando al Movimento 5 Stelle di Conte, che rientra, non dimentichiamolo, nelle intenzioni di Letta e compagni fin dal principio». 

Ironico anche il governatore della Liguria, Giovanni Toti, leader di Italia al Centro. «Sinistra sì.. sinistra boh... sinistra no! Questo sì che è decisionismo! Quasi una scelta al giorno, una diversa dall'altra. Gli italiani non meritano questi balletti, meritano coerenza, concretezza e responsabilità».

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