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Matteo Renzi, "Mario Draghi può tornare premier": il piano rivelato in tv

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Ora Matteo Renzi vede un'inattesa possibilità di sopravvivenza politica, ovvero l'accordo con Carlo Calenda e Azione. Accordo spinto anche dal fatto che l'apparentamento con Italia Viva permetterebbe a Calenda di "dribblare" il nodo della raccolta firme, assai spinoso considerati i tempi ridottissimi. E così sì, i due confermano: "Ci stiamo parlando". Un'alleanza da costruire dopo che mister Azione ha sfasciato a tempo record quella col Pd di un Enrico Letta che ha imbarcato tutti gli imbarcabili, in un'accozzaglia dalla quale Calenda è fuggito con malcelato disgusto.

E così, nella mattinata di martedì 9 agosto, ecco un attivissimo Renzi: interviste al Messaggero, comparsate in tv, insomma presenza martellante. Ad Omnibus, su La7, mette nel mirino il nemico di sempre, Enrico Letta, l'uomo del "stai sereno". "Il Partito democratico ha sbagliato tutto - sentenzia l'ex premier -: Enrico Letta poteva fare o l'agenda Draghi, e allora doveva andare da noi, ad Azione, fino al Pd, ma ha scelto di dire di no perché ce l'ha con me per vicende personali; oppure poteva fare una cosa diversa, che io non avrei condiviso, l'alleanza di tutti contro la destra e a quel punto doveva parlare con i Cinquestelle. Finisce come l'asino di Buridano, che non sapendo dove girarsi muore di fame. Il Pd ha scelto una strada di non scelta", sottolinea un Renzi velenosissimo.

Poi, l'appello a Calenda: "Non sono uno di quelli che fa la politica su Twitter e in televisione. Il Terzo polo è un'occasione straordinaria, se c'è il Terzo polo cambia il Paese e se c'è il Terzo polo Draghi può tornare a palazzo Chigi. Se Calenda lo vuol fare noi ci siamo, in modo molto aperto e generoso; se Calenda per motivi suoi non lo vuol fare lo rispettiamo, però ormai il tempo stringe", lo incalza il leader di Italia Viva. Quando gli chiedono chi guiderà, nel caso, la coalizione tra lui e Calenda, Renzi taglia corto: "È l'ultimo dei problemi".

Infine, una battuta sulle sue attività extraparlamentari, attività per le quali in passato è stato criticato, si pensi in particolare al viaggio in Arabia Saudita. "Io sono pronto a fare tutto quello che la legge mi permette di fare". C'è solo una cosa che io non farò mai. Violare la legge. A me va benissimo se si fa una legge che prevede che il parlamentare non possa svolgere determinate attività. Basta che non ci siano leggi ad personam", concluso Matteo Renzi.

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