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Giorgia Meloni, "non sono fascista": ecco quante volte lo ha detto

Alberto Busacca
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«Le famose parole chiare sul fascismo sono almeno vent' anni che le ripeto. La sinistra fa finta che non le abbia dette perché ha un problema serio a discutere di contenuti». Così, a "Radio anch' io estate", ha parlato Giorgia Meloni, stufa di sentirsi rivolgere da decenni le stesse domande sul Duce e il Ventennio. «La destra italiana», ha spiegato mercoledì la leader di Fdi in un video in tre lingue destinato alla stampa estera, «ha consegnato il fascismo alla storia da decenni ormai, condannando senza ambiguità la soppressione della democrazia e le vergognose leggi contro gli ebrei». Una improvvisa svolta antifascista di una leader di estrema destra? Assolutamente no. Visto che, come rivendica l'interessata, su questo tema si era già espressa più volte. Ecco, qui sotto, alcune delle dichiarazioni fatte negli anni.

 

 

 

7 dicembre 2006. Intervista a Claudio Sabelli Fioretti per il Corriere Magazine. «Ho un rapporto sereno con il fascismo. Lo considero un passaggio della nostra storia nazionale. Mussolini ha fatto diversi errori, le leggi razziali, l'ingresso in guerra, e comunque il suo era un sistema autoritario. Storicamente ha anche prodotto tanto, ma questo non lo salva. La libertà e i diritti civili valgono di più della bonifica delle paludi pontine, tanto per intenderci».

17 settembre 2008. Lettera agli iscritti di Azione giovani. «Siamo stati e restiamo gente che crede nella libertà, nella democrazia, nell'uguaglianza e nella giustizia. Sono i valori sui quali si fonda la nostra Costituzione e che sono propri anche di chi ha combattuto il fascismo. Noi rifiutiamo ogni forma di violenza, oppressione e intolleranza».

20 marzo 2016. Intervista a Lucia Annunziata a In mezz' ora. «Io sono di destra. Sono nata nel 1977, non sono mai stata fascista. Vengo da una storia che ha fatto i conti con la casa dei suoi nonni più di un decennio fa. Stiamo pacificando, vorrei guardare avanti».

 

 

 

27 gennaio 2021. Giorno della Memoria. «Ricordare per onorare. Ricordare per contrastare l'antisemitismo in ogni sua forma, affinché gli orrori del passato non tornino mai più. Nel Giorno della Memoria un pensiero commosso a tutte le vittime della Shoah e a chi ancora oggi porta nell'anima i segni indelebili di quelle atrocità. Tra loro tanti italiani uccisi lontano da casa. E un ricordo dovuto ai giusti tra le Nazioni: uomini e donne coraggiosi che hanno rischiato la loro vita per salvarne altre dalla ferocia della persecuzione».

2 luglio 2021. Lettera al Corriere della Sera in risposta all'articolo di Ernesto Galli della Loggia intitolato "La lezione che offre la Francia". «Galli della Loggia e molti altri analisti continuano a porci sempre le stesse domande sul passato, senza prendersi la briga di informarsi su tutto ciò che è già stato detto e fatto, al riguardo, dal nostro movimento. Questa volta ci viene chiesto di dire che la vittoria alleata del 1945 è stato un evento fortunato e positivo per l'Italia. Temi già trattati nelle "tesi di Fiuggi" (nell'ormai lontano 1995), che animarono il progetto politico di Alleanza nazionale. In quell'occasione, una volta di più, si condannarono l'infamia delle leggi razziali e la sciagurata alleanza bellica dell'Italia mussoliniana con la Germania nazista e si riconobbe il ruolo storico della vittoria alleata a guida anglosassone per la costruzione della nostra democrazia».

9 ottobre 2021. Intervista al Corriere della Sera. «Nel dna di Fratelli d'Italia non ci sono nostalgie fasciste, razziste, antisemite. Non c'è posto per nulla di tutto questo. Nel nostro dna c'è il rifiuto per ogni regime, passato, presente e futuro».

11 ottobre 2021. Prefazione del libro "I ragazzi del ciclostile", di Adalberto Baldoni e Alessandro Amorese. «Sorprenderà qualcuno, magari i più prevenuti nei miei confronti, ma non ho mai provato alcun afflato per il fascismo. Mentre sento di averlo sempre avuto forte per i reietti, gli sconfitti. E certamente ho sempre riconosciuto una comunanza di ideali con i giovani che scelsero la parte destra del campo nel dopoguerra italiano. Soprattutto per coloro che pagarono con la vita tale scelta».

17 marzo 2022. Presentazione del libro "Giocatori d'azzardo", di Virman Cusenza. «Io penso che chi sostiene che l'Italia non aveva le forze per opporsi ai nazisti sulle leggirazziali dice il falso. La Bulgaria fascista lo fece, si poteva fare e non si è fatto». Non è ancora abbastanza?

 

 

 

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