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Gaetano Quagliariello, sfogo durissimo: "Perché non mi candido"

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Adesso spiega tutto. "È una scelta serena contro un certo modo di intendere la politica". Così il senatore Gaetano Quagliariello spiega al Corriere della Sera la sua scelta di non ricandidarsi in Parlamento. "La politica è passione, è impegno ed è anche dedizione. Candidarmi per il centrodestra in un collegio, sicuro come quello di Salerno, ma che non ha niente a che fare con il mio impegno, non mi interessa. Decidere di dedicarsi alla politica fuori dal Parlamento, come ho fatto io, dovrebbe essere considerato normale".

 

Quagliariello si sofferma anche sulle voci che parlano di un veto della Lega nei suoi confronti: "Non so di veti della Lega: le mie scelte non sono diverse da quelle di altri esponenti politici che pure sono stati candidati. Non credo ci sia stato alcun veto, e se ci fosse stato, la mia scelta non ne è stata influenzata". Per Quagliariello serve "una minoranza creativa, in grado di essere centrista o centrale ma nello stesso tempo di rompere la coltre del conformismo, i riti del politichese, le piccole furbizie che hanno condannato i centristi della Prima Repubblica. Questa è la sfida di Italia al centro. Mentre Noi moderati, la lista a cui abbiamo aderito, corre il rischio di produrre minoranze non creative ma lucrative, tese a prendere rendite di posizione". Il senatore, tuttavia, conferma di non avere intenzione di lasciare la politica: "Al contrario! La mia rinuncia spero che serva come campanello di allarme. Nessun divorzio dalla politica".

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