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Enrico Letta, "guanciale o pancetta?": l'esperto lo massacra con una frase

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La scelta di Enrico Letta di puntare su una comunicazione tra “nero e rosso” non convince un esperto del settore come Tiberio Brunetti. Il fondatore di Spin Factor - società che si occupa si consulenza e strategia politica - ha rilasciato un’intervista al Giornale su questa campagna elettorale. La sua analisi è partita dal presunto “pericolo fascista” sventolato dal Pd: “Quanto interessa? Pochissimo. Non c’è un pericolo fascista e comunque il voto non lo prendi con strategie contro l’avversario”.

 

 

“Non funziona più il lui è peggio di me - ha aggiunto Brunetti - il voto, soprattutto quelli degli indecisi o di chi pensa all’astensione, lo conquisti se mi dici chi sei, cosa fai e dove mi porti”. Poi l’esperto si è occupato della comunicazione da “pancetta o guanciale” proposta in questi giorni da Letta: “Forzate operazioni simpatica che ricordano l’algido Mario Monti, premier del governo ‘lacrime e sangue’, che nella campagna elettorale del 2013 di punto in bianco si presentò in tv con un cagnolino”.

 

 

“Usciamo da una pandemia, c’è preoccupazione molto forte - ha spiegato Brunetti - sulla tenuta di economia e servizi, serve serietà. Sennò si finisce non solo con l'esporsi alle beffe degli avversari, ma anche alla contrarietà dei propri supporter e simpatizzanti che si chiedono: ma perché giochi sulla carbonara e non dici nulla sulla cultura? Alcune performance sui social mi fanno ricordare Nanni Moretti quando nel film Aprile, esasperato, esclamava: ‘Che tortura questa campagna elettorale, speriamo che finisca presto’”.

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