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Gas russo, Sallusti: sì all'austerity ma a una sola condizione

Alessandro Sallusti
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Chi come me non è più giovane ricorda bene, per averlo vissuto, il primo regime di austerity nazionale post bellico. Correva l'anno 1973, mese di dicembre, e il governo Rumor, ultimo in Europa, annunciò misure per contrastare la crisi petrolifera anche in quell'occasione figlia di una guerra (quella arabo-israeliana detta del Kippur) che metteva fine a oltre un decennio di sviluppo e crescita continua, il boom degli anni Sessanta.

 

 

 

Rumor fermò completamente le auto nei giorni festivi (anche quella del Capo dello Stato), accorciò gli orari di negozi, bar, ristoranti e cinema, illuminazione pubblica ridotta del quaranta per cento, quella privata dimezzata dalle 21 alle 7, la Rai doveva chiudere le trasmissioni alle 22,45 in modo da mandare a letto tutti gli italiani. L'austerity andò avanti un anno e mezzo con qualche correttivo, più che economico fu uno shock psicologico e sociale e favorì la malavita che dal tramonto all'alba diventò padrona assoluta delle città. Cinquant' anni quasi esatti dopo ci risiamo: altra guerra, altra austerity, altra presa di coscienza che il sistema è più fragile di quanto si potesse immaginare e che nessuna delle nostre comodità può essere data per acquisita. Non è la fine del mondo - la mia generazione è sopravvissuta alla grande a quel 1973 - ma certo è l'ingresso in un mondo diverso.

 

 

 

 

A breve ci sarà chiesto di vivere, lavarci, spostarci, cucinare eccetera eccetera secondo nuovi parametri. Bene, non sarò tra quelli che si tirano indietro per partito preso, non invocherò la violazione di diritti costituzionali ma a una condizione: niente pagliacciate come è stato all'insorgere dell'emergenza Covid. In altre parole, niente cose tipo i banchi a rotelle del tragico trio Conte-Speranza-Arcuri, non date la caccia armata alla vecchietta che si scalda con la stufa come avete fatto con quegli innocui signori che durante il lockdown facevano una corsetta sulla spiaggia deserta; non mandate poliziotti a misurare la temperatura dell'acqua nella doccia e non schedate nessuno. Lo abbiamo capito bene, siamo nella merda e non dubito che come fu per il Covid anche per l'austerity la stragrande maggioranza degli italiani farà tutto ciò che serve. Senza Dpcm, con buon senso da entrambe le parti. 

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