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Fedriga, "lo ha chiesto anche Bonaccini". Colpo mortale al Pd

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Non c'è solo Elisabetta Gardini a ricordare l'affinità tra le idee di Stefano Bonaccini e quelle del centrodestra. Anche Massimiliano Fedriga non nasconde una certa vicinanza. Il tema centrale? L'autonomia. Autonomia che il governatore del Friuli Venezia Giulia spera di raggiungere "il prima possibile" con il nuovo governo. Il loro programma, da esponente di spicco della Lega, "dice chiaramente che all'interno dell'unità nazionale si proseguirà con l'autonomia differenziata". In questo, spiega al Corriere della Sera, si augura che "se il Pd sarà all'opposizione, su questo decida di collaborare. Così come è già accaduto con l'Emilia-Romagna". Durante la pandemia - aggiunge in riferimento a Bonaccini e non solo - si è "molto rafforzato il rapporto tra i governatori".

 

 

Con l'emergenza, infatti, "è nato uno spirito di squadra che prima non c'era, o c'era molto meno". Occhi dunque puntati sul 25 settembre, giorno che, numeri alla mano, il centrodestra finirà per guidare il Paese. Rispondendo alle critiche, il leghista tuona: il centrodestra non porterebbe "alcuna minaccia per la democrazia". Stesso discorso in caso vincessero Enrico Letta e compagni: "Non ci sarebbe alcun pericolo nemmeno se vincesse il centrosinistra", dice ammonendo l'avversario: "Una cosa è cercare il dialogo, un'altra è voler bloccare a prescindere ogni tentativo di riforma. Semmai - conclude -, il vero problema dell'Italia è l'inesistente stabilità di governo".

 

 

Per ottenerla Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi puntano al presidenzialismo mentre il Carroccio al federalismo, due riforme che Fedriga si augura di portare a termine: "Anche regioni di colore politico diverso, come l'Emilia Romagna, hanno chiesto in questi anni un'autonomia differenziata. E credo nel presidenzialismo. Sono due riforme che possono andare insieme e aiutare a far funzionar meglio il Paese".

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