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La politica sbarca su Tiktok ma i leader dovrebbero riconquistare il cuore due giovani prima che il voto. L'analisi di Andrea Pasini

Andrea Pasini
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Il prossimo 25 settembre per chi non lo sapesse e la giornata mondiale del sogno e si prepara a essere una data importante per i nostri giovani. Sono infatti oltre sei milioni, gli under 25 che si troveranno per la prima volta a esprimere la loro preferenza per il Senato. 

La politica sta cercando di muoversi per convincere questo nuovo bacino di elettori a votarli ma soprattutto a recarsi alle urne e lo sta facendo utilizzando i canali di comunicazione prediletti dai giovani: i social media. 

Partiti e figure di spicco della politica sono così sbarcati su TikTok, la piattaforma video utilizzata da 14,4 milioni di utenti solo in Italia, di cui il 32,5% ha tra i 10 e i 19 anni, e il 29,5% dai 20 ai 29. Sulla piattaforma sono apparse così “pillole” di programma, videomessaggi che si rincorrono sulle diverse piattaforme e qualche diretta, specialmente in notturna da perte della maggioranza dei leader politici. 

Le strategie sono molto simili, anche se sviluppate in maniera diversa. C’è chi punta a un approccio più autorevole e chi ne sceglie uno più rilassato. Quello che è chiaro è che le proposte che girano sui social sembrano create ad hoc per i più giovani, dall’abolizione del numero chiuso alla facoltà di medicina, al rendere i libri di scuola gratuiti o alla creazione del liceo made in Italy. 

Idee che si sovrappongono e rimangono molto più uno slogan che un vero e proprio progetto. È raro infatti che tra un’idea e l’altra vengano indicati impatto economico e finanziamento delle proposte dei singoli partiti. Ne è esempio principe il sostegno all’acquisto della prima casa per i giovani. Quasi tutte le coalizioni sembrano parlarne ma la sua attuazione pratica non sembra essere ancora molto chiara. 

Ma sui social si parla anche di voto per i fuorisede, con i relativi incentivi, e si susseguono proposte green come trasporti pubblici e treni regionali gratuiti per gli under 30. Una coalizione accenna anche alla creazione di una pensione di garanzia che protegga chi ha carriere intermittenti,  e persino il riscatto della laurea gratuito.

Idee più o meno interessanti che però non sembrano avere riscontro nell’economia reale. Certo ci sono dei punti su cui qualunque partito dovesse salire al governo non potrà transigere, come l’incentivazione dell’assunzione dei giovani. Ma non possiamo fermarci a slogan e brevi video dai toni altisonanti. Il paese ha bisogno di serietà e consistenza. Prima di pubblicare qualsiasi proposta il bravo politico dovrebbe chiedersi: quest’idea può andare oltre un video su TikTok? Solo così potremo costruire l’Italia del futuro e incentivare i nostri giovani ad andare a votare. E sopratutto i leader dei partiti politici di sinistra come quelli di destra passando da movimenti vari dovrebbero prima che il voto riconquistare il cuore degli elettori e sopratutto dei giovani.

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