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Giorgia Meloni, il messaggio privato di Renzi: "Guarda, io ogni 2 anni..."

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"Guarda Giorgia, non so se vinci ma sappi che ogni due anni faccio cadere un governo". E' questo il contenuto del messaggio che Matteo Renzi avrebbe inviato a Giorgia Meloni, a metà strada tra lo sfotto scaramantico e l'avvertimento minaccioso. A renderlo noto è stato lo stesso leader di Italia Viva. presentando il suo libro Il Mostro a Ischia. "Se c'è un governo Meloni io voto contro, se c'è Draghi voto a favore - sottolinea sul palco l'ex premier, oggi alleato di Carlo Calenda nel Terzo Polo -. Letta è partito con gli occhi di tigre dicendo che voleva sconfiggere la destra parlando di aumentare le tasse, geniale. Berlusconi di contro ci ha messo dentro la flat tax al 15% e pure le dentiere gratis e il catalogo di Postalmarket. Letta sta facendo di tutto per perdere, una parte di elettorato del Pd non li voterà scegliendo il Terzo Polo: se facciamo più del 10 per cento saremo decisivi per il governo del Paese. Intanto io ho mandato un messaggio alla Meloni...".

 

 

 

Con il centrodestra però Renzi potrebbe trovare un punto d'incontro: "Siamo per il garantismo, non per il giustizialismo - spiegava poche ore prima su Twitter -. E soprattutto vogliamo tempi certi, responsabilità per chi sbaglia, meritocrazia nella carriera dei magistrati". "Non parlo di questioni personali, e nemmeno del continuo derby tra politici e magistrati che ormai da 30 anni sta trascinando l'Italia in una guerra - premette il leader di IV - ma andiamo sulla vita quotidiana della gente. Ci sono dei tempi assurdi, se un cittadino finisce nell'ingranaggio della giustizia rischia di avere delle conseguenze sul conto corrente bancario, nella propria vita professionale, nella dimensione degli affetti assurde. Allora tre piccole proposte: tempi certi sul civile e sul penale, certi, altro che prescrizioni infinite. Due, chi sbaglia paga, vale anche per i magistrati che non possono essere fuori da ogni responsabilità. Tre, vanno avanti i magistrati bravi, indipendentemente dalle correnti. Non più potere alle correnti, agli amici degli amici. Se facciamo questo l'Italia torna un paese civile anche sulla giustizia".

 

 



E forse non è un caso che gli avversari più colpiti dalle sue ironie siano a sinistra. Ad esempio, Luigi Di Maio: "Se cambiare idea è segno intelligenza Di Maio è un premio Nobel. È passato dai gilet gialli a Macron, dall’impeachment a Mattarella al suo sostegno. Muoio dal ridere a vedere Vincenzo De Luca sostenere Di Maio nel Pd. Però voglio sapere: sul garantismo hanno cambiato idea davvero o fanno solo campagna elettorale?". domanda al pubblico accorso a Ischia. Un colpo anche a Giuseppe Conte: "Abbiamo un'emergenza bollette perché il M5S continua a fare ostruzionismo in parlamento impedendo gli aiuti agli italiani, solo per far passare il messaggio contro Draghi. Conte dovrebbe vergognarsi".

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