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Il diktat arcobaleno sulle mamme lesbo: i compagni e Peppa Pig

Iuri Maria Prado
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L'orso Penny con le mamme lesbiche Su questa cosa delle du' mamme maiale di Peppa Pig, con la destra che insorge a tutela dell'infanzia esposta aquel subdolo messaggio della lobby gay (nonché, supponiamo, a protezione dell'immagine della famiglia suina tradizionale, irrimediabilmente lesa dall'inopinata estromissione del verro), e con la sinistra eretta a bastione difensivo della quota arcobaleno nella distribuzione dei cartoni animati, le due formazioni contendenti si segnalano per livelli molto diversi di chiamiamola, sofficemente, così inadeguatezza.

 

 

 

Da una parte, infatti, c'è la destra che su questa faccenda sembra la mamma di quel film di Troisi, quella che al figlio disadattato spiega che il mondo va a rotoli per colpa dei capelloni e della minigonna. Un po' desolante, certo: ma così scopertamente scollata e fuori tempo tranne forse che presso qualche centro-anziani da risultare dopotutto innocua.

 

 

 

Dall'altra parte, e cioè a sinistra, vien su invece una reazione sguaiata, forse nata, come una specie di totemismo isterico dietro cui non si scova proprio niente di liberale e anti-censorio ma la pretesa di costituzionalizzazione, via Tv di Stato, del cartone animato in protocollo schwa. E sotto sotto, ma nemmeno tanto, non c'è un'istanza di tollerante apertura contro la balordaggine di chi vuole vietarlo: ma la pericolosità di chi vorrebbe imporlo.

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