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Giorgia Meloni, il "ritorno ai fornelli"? I tedeschi sono verdi (di rabbia)

Giorgia Meloni

Gianluca Veneziani
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Ma magari Giorgia ci rimette dietro i fornelli, nel senso che potremo continuare a usare il gas liberamente, senza temere di sprecarlo e pagarlo troppo. E senza ricorrere a rimedi bizzarri, come quello di cuocere la pasta sul fuoco per soli due minuti e poi lasciarla in ammollo nell'acqua riscaldata, o quella di prendere a schiaffi il pollo anziché farlo rosolare sulle fiamme. Letta così, l'affermazione della parlamentare verde (di rabbia o di invidia?) tedesca Alexandra Geese, «Giorgia Meloni premier donna non è un bene perché vuole rimandarci ai fornelli», non è da intendere come una preoccupazione, ma come un auspicio.

 

 

Per lei tornare ai fornelli significa fare un passo indietro nella storia, costringere le donne a stare in cucina, affermare una mentalità patriarcale e fascista. Scherzando col fuoco, o meglio con la Fiamma. Per noi, invece, riprendere l'uso dei fornelli, sia da parte degli uomini che delle donne, comporta un ritorno al futuro, vuol dire non abdicare alle nostre libertà di occidentali e ai nostri privilegi, come quello di potersi mangiare un piatto caldo. Non essere costretti, insomma, a cedere alla logica dell'austerity, del razionamento, del blocco delle forniture di energia e del nostro piano cottura. Piuttosto che limitare il diritto di stare ai fornelli sotto i nostri tetti, la sinistra e i verdi si preoccupino di mettere un tetto al prezzo del gas. E, anziché per impedirci di cucinare, conducano una battaglia nei loro Paesi e in Europa per permetterci di farlo ancora, e in santa pace.

 

 

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