Cerca
Logo
Cerca
+

Fondi Russi, Terzi di Sant'Agata smonta Repubblica: la prova della menzogna

Il ministro degli Esteri

Giovanni Terzi
  • a
  • a
  • a

Ancora una falsa notizia in una campagna elettorale dove è sempre più complicato farsi largo tra notizie vere e create "ad hoc". Ieri, in una intervista pubblicata su Repubblica a firma di Paolo Mastrolilli, all'ambasciatore americano Kurt Volker, s'insinuava già dal titolo che Fdi sarebbe tra i partiti finanziati dalla Russia. In realtà, come si evince da uno scambio di mail tra l'ambasciatore Giulio Terzi di Sant'Agata e Kurt Volker nulla di questo sarebbe accaduto, anzi, l'ambasciatore americano ha dichiarato al giornale italiano esattamente il contrario di quanto scritto nel titolo "Fondi ai partiti italiani da Mosca, l'ex ambasciatore Usa Volker punta il dito contro Fratelli d'Italia e Lega".

 

 

Ambasciatore Terzi di Sant'Agata, ha letto le dichiarazioni riportate da Kurt Volker a Repubblica secondo le quali la Russia di Putin avrebbe finanziato diversi partiti italiani, tra cui Fratelli d'Italia?
«Mi permetta innanzitutto di riprendere esattamente le parole pubblicate da Repubblica e che sarebbero state riferite dal mio ex collega statunitense, che ben conosco e con cui ho avuto il piacere di lavorare. Volker dichiarerebbe: "Non ho prove dirette personali ma il ritornello costante è che c'è stata qualche assistenza". Ebbene proprio questa mattina (ieri, ndr) a seguito della profonda sorpresa nel leggere quelle parole mi sono rivolto via mail all'amico Kurt Volker. Il quale dopo neanche un'ora mi ha fatto la cortesia di rispondere alla mia mail volendo chiarire come sono andati i fatti. In modo particolare ho posto la questione relativa ai presunti finanziamenti per avere un ragguaglio sulle sue dichiarazioni in merito. A Kurt ho quindi chiesto di sapere quale sarebbe stata la sua fonte e come avesse avuto contezza di questi finanziamenti».

E cosa le ha detto esattamente l'ambasciatore americano?
«Le cito quanto mi ha scritto nella sua mail di risposta. "Sono preoccupato per alcune posizioni che il partito di Fdi ha preso rispetto alla Russia ma non sono a conoscenza di alcun finanziamento fornito dalla Russia al partito". L'ambasciatore aggiunge anche che "è uscito chiaramente e con forza il vostro appoggio alle sanzioni europee contro la Russia, il supporto all'Ucraina, e la reazione contro i crimini di guerra della Russia". Queste sono le sue parole, che mi appaiono inequivocabili. Non è a conoscenza che siano mai stati forniti finanziamenti al partito di Fratelli d'Italia. Mi pare una risposta eloquente per dissipare le opacità che si sono volute addebitare al partito di Giorgia Meloni».

Lei ha mai avuto testimonianza diretta o indiretta che il partito, di cui fa parte da otto anni, abbia ricevuto soldi dalla Russia?
«L'ho scritto nella mail inviata a Volker e lo ribadisco a lei: in qualità di dirigente del partito mi sento di escludere che Fdi abbia mai ricevuto finanziamenti da Putin».

Secondo lei allora è un attacco condotto al vostro partito perché un'eventuale vittoria di Fdi fa paura all'estabilishment?
«Vorrei fare un ragionamento squisitamente politico. La Russia è sempre stata una nazione ostile al Patto Atlantico, di cui noi siamo parte. La Russia di Putin sta cercando d'indebolire il vecchio continente, mentre noi riteniamo che ci sia più bisogno d'Italia in Europa e di Europa nel mondo. Siamo chiaramente schierati con l'Ucraina e, a differenza della sinistra, abbiamo manifestato la nostra piena convergenza politica nel sostegno al riarmo delle milizie ucraine. Infine rammento a tutti che noi siamo un partito che sta dalla parte delle democrazie liberali che la Russia vede come antagoniste. Mi pare evidente che si stia cercando d'inquinare le acque. Il tentativo però è fallito. Si tratta di una fake news».

Secondo lei le sanzioni alla Russia funzionano?
«Sono state la migliore risposta che si potesse dare. Tanto che la presunta forza militare russa in questo momento subisce la controffensiva ucraina. Ciò accade per motivi militari ma anche in forza dell'indebolimento economico che la Russia sta subendo. La crisi comincia a pesare all'interno del Paese, tanto che si sono levate per la prima volta voci contro lo stesso Putin. Non era mai accaduto prima. Mi sembra questo un evidente successo dell'Ue, la quale sta ottemperando ai principi che essa stessa si è data. La sua ritrovata unità è alla base di un'identità storica e politica che le permette oggi di fronteggiare il pericolo di una guerra che potrebbe avere un'escalation pericolosa. Aggiungo una considerazione ulteriore. La crisi energetica ha avuto il pregio di rafforzare la coscienza di un continente che oggi sta adoperandosi a fondo a superarla come ampiamente descritto da Ursula von der Leyen nel discorso sullo stato dell'Unione».

Teme ripercussioni sul voto a causa delle fake news?
«Sinceramente no. Noi abbiamo un programma molto chiaro. Aiuti alle famiglie e alle imprese, immigrazione controllata, e una politica estera in cui l'Italia torni a contare. Tra chi calpesta i diritti umani, coltiva un'idea di Stato assolutista e chi invece pratica un'idea politica liberale, noi non abbiamo remore su quale sponda scegliere. Questo lo hanno capito anche gli italiani. Malgrado le fibrillazioni inevitabili che da sempre contraddistinguono le elezioni, alla fine gli italiani sceglieranno liberamente da chi farsi governare. E rimango ragionevolemente ottimista. Abbiamo tanti problemi da risolvere. Concentriamoci su quelli. Inutile tentare di sviare l'opinione pubblica. Gli italiani sono più intelligenti di quello che alcuni cercano di far credere».

Dai blog