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Mario Draghi, "i pupazzi prezzolati non ci battono": fondi russi, la fucilata

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Mario Draghi chiude la questione del dossier Usa su presunti fondi russi a partiti italiani. "Ho avuto una telefonata con Blinken, la cosa più naturale era chiedere cosa sapessero. Lui mi ha confermato l'assenza di forze politiche italiane nella lista di chi ha beneficiato di fondi russi", annuncia il premier durante la conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri. "Successivamente come riferito da Gabrielli, i vertici dei servizi segreti italiani hanno avuto contatti con gli omologhi negli Stati Uniti e l'intelligence Usa ha confermato di non disporre di alcuna evidenza di finanziamenti russi a candidati che competono nell'attuale tornata elettorale", prosegue Draghi. 

 

 

Dopodiché il presidente del Consiglio lancia una frecciata: "Non dimentichiamo che la democrazia italiana è forte: dobbiamo essere fiduciosi, non avere timore di qualunque voce. È chiaro che negli ultimi anni la Russia ha effettuato un' opera continua di corruzione in tanti settori in Europa e negli Stati Uniti". Ma la nostra democrazia, aggiunge Draghi, "non si fa battere da nemici esterni e dai loro pupazzi prezzolati. Dobbiamo essere fiduciosi nella nostra democrazia e non bisogna avere timore delle voci", 

 

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