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Licia Ronzulli, verso il voto: "Vi spiego perché la sinistra è terrorizzata"

Pietro Senaldi
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Berlusconi ha detto che per i moderati, i centristi, i liberali e i cattolici l'unico voto utile è Forza Italia. Significa che Salvini e Meloni non sono moderati?
«Significa che il centrodestra è una coalizione plurale, con un programma comune ma che ha diverse anime, ognuna con la propria identità e naturale collocazione politica. Basti pensare a come sediamo in Europa, noi facciamo parte della grande famiglia del Partito popolare europeo e questo è un tratto distintivo. Forza Italia rappresenta a pieno titolo l'elettorato moderato, centrista, liberale e cattolico. Lo dice la storia, lo confermerà il futuro».
 

Però le differenza tra voi e gli alleati in Europa sono molto marcate: lo conferma il fatto che voi avente votato per sanzionare l'Ungheria di Orbàn mentre Fdi e Lega no...
«Non c'è alcuna divisione, si tratta piuttosto di una distinzione fisiologica dal momento che al Parlamento europeo siediamo in gruppi diversi che, legittimamente, votano anche in modo differente alle volte. Il presidente Berlusconi ha sempre rimarcato la nostra vocazione liberale, europeista e atlantista. Forza Italia è la garanzia di ancoraggio ai valori occidentali e di piena adesione a quelli dell'Europa per tutta la coalizione, non si scosterà in nessun caso da questa linea».

Sui diritti civili la Meloni non ha posizioni di retroguardia agli occhi di Forza Italia, visto che Berlusconi ha idee meno izioni meno tradizionali di Fdi in tema di famiglia e mondo lgbt?
«I diritti civili sono per Forza Italia una tematica che esce dalla sfera meramente politica, abbraccia l'etica e la libertà di coscienza. Da sempre siamo stati liberi di esprimere il nostro pensiero e sarà così anche in questa legislatura. I diritti conquistati resteranno e anzi, sarà rafforzato un principio nel quale crediamo molto: la libertà di scelta».


Splende sempre il sole sul centrodestra raccontato dalla senatrice Licia Ronzulli, presidente della Commissione Infanzia e Adolescenza al Senato, factotum del Cavaliere, che si divide tra Arcore, Roma, Milano e la sua Puglia, candidata al collegio uninominale Lombardia 2, quello di Como, Lecco e Sondrio. Le diversità sono fisiologiche, anzi segnale di vitalità visto che «le anime del centrodestra sono diverse ma assolutamente unite nel sostenere il progetto messso in campo per vincere le elezioni». La senatrice non critica Draghi, difende Salvini dalle accuse di putinismo, respinge qualsiasi ipotesi di intese con il centrosinistra e si apre in un augurio alla Meloni non del tutto prevedibile.

Cosa ne pensa delle accuse di Biden, secondo il quale la Russia finanzia partiti e politici europei dal 2014?
«Qualsiasi ingerenza estera nella politica nazionale di un Paese sarebbe gravissima, ma dopo quanto dichiarato dal Sottosegretario Gabrielli è chiaro che ancora una volta si è fatto tanto rumore per nulla: nel dossier Usa non compaiono nomi di partiti odi politici italiani».

A oggi la sola certezza è che gli unici fondi provenienti da Mosca, e finiti nelle casse di un partito italiano, sono quelli che ha incassato il Pci per oltre 20 anni. Si sta cercando di delegittimare il governo di centrodestra prima ancora che si formi?
«Questa operazione è in piedi da diverso tempo, si pensi ai toni usati dallo stesso segretario del Pd, Enrico Letta, che grida al pericolo democratico se il centrodestra vincerà le elezioni. Sono parole gravi e pesanti non solo contro la nostra coalizione, che è forte e non si fa intimidire, ma contro il Paese che viene screditato all'estero per meri motivi elettorali. Il rischio è aprire le porte alla speculazione internazionale».

Perché la sinistra è così terrorizzata da una vittoria del centrodestra?
«La maggioranza degli italiani si riconosce ormai da tempo nel centrodestra. La sinistra lo sa ed è consapevole che questa volta dalle urne uscirà un risultato netto che non le consentirà di ritrovarsi al governo attraverso giravolte e acrobazie politiche senza aver vinto le elezioni, come invece accaduto negli ultimi dieci anni».

Perché il governo tergiversa sugli aiuti in bolletta, specie agli esercizi commerciali, che sono i meno coperti?
«Non si tratta di tergiversare ma di gestire una situazione emergenziale che si sta affrontando con misure altrettanto I emergenziali: 17 miliardi sono stati stanziati con il Decreto Aiuti Bis e ulteriori 14 con il decreto Aiuti Ter varato appena ieri dal governo. Stiamo lavorando giorno e notte per evitare che molti commercianti e molti imprenditori siano costretti ad abbassare la saracinesca per colpa di questa crisi senza precedenti che, ribadisco, riguarda l'intera Europa e non solo l'Italia».

L'Europa la sta deludendo nella lotta al caro-gas, visto che non riesce a stringere una posizione comune e ogni Paese prova a cavarsela da sé?
«L'Europa potrebbe fare di più, questo è certo. Dovrebbe realizzare un Recovery Plan perla crisi energetica come fatto in pandemia, potrebbe mediare le posizioni di Olanda e Germania sul tetto al prezzo del gas che è quanto mai essenziale per mitigare le bollette e ridurre le speculazioni. Servono interventi strutturali, che abbiano ricadute di medio-lungo periodo e non solo misure emergenziali che mettono la toppa a un buco che continua ad allargarsi».

Da ex europarlamentare, qual è il grimaldello per cambiare l'Unione?
«Guardare all'interesse comunitario, del Continente come una grande famiglia di Stati liberi e democratici che rafforzi la nostra postura internazionale: penso alla difesa comune, a una politica estera comune. Ma per far questo bisogna andare oltre gli egoismi e seguire il sogno dei padri fondatori. Un'Unione fatta di "cicale" e di "formiche" non è un'unione».

Cambierete la Costituzione, e come?
«Nel nostro programma elettorale è prevista la riforma del Presidenzialismo così come il tetto alle tasse da inserire in Costituzione. Sono cambiamenti che guardano a una maggiore libertà decisionale da parte dei cittadini e a una dignità fiscale non più rinviabile».

In tutti i partiti ci sono state polemiche per la composizione delle liste: è giusto che una dozzina di plenipotenziari decidano tutti i nomi dei parlamentari?
«Forza Italia ha sempre ascoltato con estrema attenzione i territori e privilegiato meriti, competenze e militanza, guardando con un occhio particolare alla società civile. Quello svolto dal tavolo che si è occupato della stesura finale delle liste è stato un lavoro più che altro di rifinitura, supervisionato dal presidente Berlusconi che, come sempre, ha operato guardando al meglio per Forza Italia e il Paese».

Se la somma dei parlamentari azzurri e leghisti dovesse essere superiore al numero dei parlamentari di Fdi è immaginabile che facciate un gruppo parlamentare unico?
«Non c'è nulla del genere in cantiere, non è previsto in alcun modo nessun gruppo unico, qualunque sarà l'esito elettorale».

Se dovessero essere necessari i voti dei renziani per consolidare i numeri di un governo di centrodestra sareste disponibili ad aprire a Iv?
«Non ci sarà questo problema. Ad ogni modo, noi abbiamo una sola faccia, quella con cui ci presentiamo alle elezioni politiche e che gli italiani troveranno sulla scheda elettorale: quella del centrodestra unito. Non ci sarà nessun accordo di Palazzo, nessuna alleanza con forze che non si sono presentate in coalizione con noi. I cittadini sanno che possono fidarsi di noi, che il loro voto conta.
Governa chi vince le elezioni».

Avreste ricandidato le ministre Carfagna e Gelmini, se non avessero lasciato Forza Italia?
«Certamente. Hanno svolto l'incarico di ministro con Forza Italia e per Forza Italia. Hanno deciso di tradire la loro storia e il loro percorso politico. Tanti auguri...».

È vero che Forza Italia candiderà Berlusconi alla presidenza del Senato in caso di vittoria del centrodestra o pensa che il presidente potrebbe ricoprire anche altri ruoli?
«Il presidente Berlusconi può ricoprire qualsiasi ruolo e sceglierà lui».

Quando Draghi si è dimesso ha spinto più Salvini o Berlusconi per staccare la spina nel caso il premier avesse insistito per mantenere M5S in maggioranza?
«Nessuno ha insistito, né la Lega né Forza Italia hanno fatto cadere il governo. Sono stati il Movimento 5 stelle e la sinistra. Noi abbiamo semplicemente posto una condizione oggettivamente coerente per proseguire nell'esperienza di governo che, ricordo, ha avuto vita proprio grazie a un'intuizione del presidente Berlusconi».

Immagina un futuro nelle istituzioni per il presidente Draghi?
«Come ha avuto modo di dire lo stesso Draghi, non ha bisogno di qualcuno che gli indichi incarichi futuri. Parla la sua altissima esperienza internazionale».

Da donna, quanto le farebbe piacere che la prima premier italiana arrivasse dal centrodestra?
«Io sono una donna che è dalla parte delle donne. Ne sarei felice e rappresenterebbe un messaggio sociale importante. D'altronde, la storia di Forza Italia in tal senso parla da sé, siamo noi che abbiamo portato per la prima volta una donna, Elisabetta Casellati, alla presidenza del Senato. Anche su questo tema lasciamo le chiacchiere alla sinistra, per noi parlano i fatti».

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