Cerca
Cerca
+

Russia e Cina, chi sta interferendo sul voto italiano: bomba nell'urna

Roberto Formigoni
  • a
  • a
  • a

Che influenza ha la politica estera sulle elezioni, e sui successivi comportamenti del nuovo governo? Molta, ne ha sempre avuta molta, anche se gli italiani la conoscono poco e non se ne interessano. Ma c'era un tempo (il secondo dopoguerra e fino agli anni '90) in cui la situazione era facilmente leggibile da tutti: il mondo era diviso in due blocchi, l'Occidente e l'impero dell'Urss e dei suoi satelliti, nell'instabile equilibrio garantito (sembra paradossale) dalla guerra fredda. Per l'Italia, anch' essa divisa in due, era evidente che noi eravamo parte del blocco occidentale e difesi da questo, mentre il Partito comunista tifava per Mosca ed era da questa abbondantemente finanziato (mai dimenticare che i primi rubli ad arrivare in Italia, a milioni, a vagonate, furono quelli che finanziavano la propaganda anti occidentale del Pci!).

 

 


Oggi è tutto cambiato, non c'è più nulla di lineare, di facilmente leggibile, è nata una nuova superpotenza, la Cina, e diverse medie potenze regionali, la Turchia, l'Iran ecc., ed hanno una loro politica internazionale anche i colossi economici, da quelli della Silicon Valley a quelli energetici.
E tutti, tutti, giocano il gioco delle loro interferenze, della disinformazione e della propaganda, dei finanziamenti occulti per poter contare di più e accrescere il proprio peso. E l'opinione pubblica, i partiti, si dividono o si ricompattano secondo il gioco delle interferenze e dei loro interessi.

 

 

 

Basta vedere come si presentano le coalizioni alle elezioni di domenica prossima: non c'è n'è una che sia unita, per esempio, sul tema fondamentale della guerra Russia-Ucraina. A sinistra il solo Pd è fortemente antirusso (ufficialmente perché nel suo interno sono presenti e sono ancora forti gruppi nostalgici), i suoi alleati Verdi e Sinistra italiana sono filorussi e antioccidentali. A destra non va molto meglio: FdI e FI sono con l'Ucraina, Salvini invece, dopo l'infatuazione filo-Putin degli ultimi anni, oggi sbanda continuamente da una parte all'altra.

 

 

 

Né va meglio nelle scelte verso l'Europa: proprio tre giorni fa, a Bruxelles, FdI e Lega hanno votato contro la mozione anti-Ungheria presentata ufficialmente dalla presidenza e si sono astenuti su altre, FI ha votato sempre a favore, e Berlusconi, a una settimana dal voto (!), ha voluto enfatizzare le differenze, dichiarando che se gli alleati saranno antieuropeisti, FI uscirà dal governo. Ma di casi analoghi è piena la cronaca di questi mesi. Ditemi: come possono orientarsi gli elettori? Non meravigliamoci se l'astensionismo raggiungerà vette mai toccate prima.

Dai blog