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Damilano e Henri Lévy? Sallusti: "La più grande cazz*** della campagna elettorale"

Alessandro Sallusti
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Bisognerebbe che qualcuno avvisi la Germania, la Francia, l'America, i loro intellettuali, politici e banchieri, insomma il mondo che dice di essere in ansia per le sorti dell'Italia che non soltanto Giorgia Meloni o Matteo Salvini ma nessun politico italiano può provare o sperare di fare un colpo di mano, abolire la democrazia e prendere il potere, ammesso ma non concesso che questa sia l'intenzione. All'elenco delle persone da avvisare aggiungo pure i non pochi tromboni italiani che in tv e sui giornali martellano gli italiani sul rischio dittatura. Le cose infatti stanno diversamente, il potere del governo in Italia è assai limitato (chiedere a chi in passato lo ha presieduto per conferma) e pure il Parlamento non ha alcuna mano libera. Tutto si deve muovere dentro i binari della Costituzione che lasciano ben pochi margini di manovra. 

 

Qualsiasi decreto o legge deve essere vidimato dal presidente della Repubblica che valuta sia i contenuti (escluderei quindi che Mattarella passi leggi liberticide) sia le coperture finanziarie (cosa che esclude manovre economiche spericolate ma anche solo azzardate). Il presidente della Repubblica poi è a capo dell'esercito e della magistratura, e senza controllo su di loro né un governo ma neppure un parlamento può immaginare di poter fare cose strane. Poi c'è la Corte Costituzionale (a maggioranza di sinistra) che vigila e sentenzia su ricorsi che chiunque può inoltrare se pensa che una decisione sia fuori dal dettato della Carta (è già successo con l'immunità alle alte cariche dello Stato- il lodo Alfano- votato dal parlamento ma annullato dalla Corte). 

 

L'elenco dei controllori è lunghissimo e non aggirabile, checché ne dicano il cancelliere Scholz e quel cretino comunista di Bernard-Henri Lévy. Già, ma se questi mi cambiano la Costituzione? Detto che il semi presidenzialismo evocato dal Centrodestra è uno dei modelli più democratici al mondo, detto questo verrebbe da aggiungere: sì, campa cavallo che l'erba cresce, tanto è macchinoso, lungo e incerto un tale cammino nel quale si sono già addentrati con larghe maggioranze ma senza successo sia Silvio Berlusconi che Matteo Renzi. Insomma, chi pensa che un governo di Centrodestra possa di punto in bianco diventare una minaccia per i diritti civili e l'economia dice la più grande delle cazzate, che pure non sono state poche, dette in questa campagna elettorale. Scusate la franchezza del linguaggio ma è la pura verità. 

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