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Pd, i dem vanno bene solo all'estero: dove i cittadini non li conoscono

Alessandro Gonzato
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Altro che "Scegli"! Ma quale cartellone con una parte rossa, quella dei buoni, e l'altra nera, a evocare i fascistoni Meloni e Salvini! Troppo raffinato lo slogan la "Scienza e i vaccini" contrapposto ai "No Vax". Per farcela Letta avrebbe dovuto affidarsi a uno slogan molto più sincero sui manifesti elettorali: «Pd, se non lo conosci, lo voti». Schietto, appunto, e veritiero. I Dem, nella circoscrizione Estero, dunque lontano dall'Italia, hanno vinto, e il motivo è semplice: chi vota all'estero non vive in Italia, ci viene poco e non lavora qui, salvo casi particolari, tantomeno ci pagale tasse, che magari non sa neanche a quanto ammontano, come le bollette. Certo, se qui ha dei parenti gli spiace, ma cosa vuoi che ne sappia o gliene freghi se la sinistra da anni battaglia non per diminuire la pressione fiscale ma perché si dica "ministra" al posto di "ministro" e venga introdotto lo schwa per chi si sente "fluido", un giorno maschio e l'altro femmina.

 


Nulla di strano dunque che nel Regno Unito i 75 mila votanti abbiano preferito Letta e compagni a Fdi, Fi e Lega (eletto anche il virologo Andrea Crisanti); ci sta, fa parte dell'alternanza, e in certi Paesi i progressisti nostrani sono sempre partiti favoriti, come in certe roccaforti di casa nostra. Niente di che meravigliarsi neppure in Belgio dove il Pd si è imposto con una decina di punti di margine sia alla Camera che al Senato. È accaduto anche tra i 4mila italiani che hanno votato in Grecia. In maniera più contenuta in Canada e con dimensioni più ampie in Algeria e Kenya, dove hanno votato per corrispondenza in 330. Semmai è curioso che Letta non sia riuscito a imporsi sia alla Camera che al Senato in due importanti Paesi europei governati dalla sinistra: Germania e Portogallo.

 

 

 

In Germania, dove il cancelliere Scholz si era prodigato in un endorsement per Enrico, il centrosinistra ha sì vinto al Senato ma perso alla Camera. Idem nel Portogallo del socialista António Costa, dove il 30% di chi ha votato alla Camera ha scelto centrodestra contro il 27 dell'altra parte. Sempre alla Camera gli italiani residenti nella Spagna di Sanchez ce l'hanno fatta solo al fotofinish con un margine di appena 400 voti. Nella laburista Malta, nazione che vive l'immigrazione clandestina dovuta al lassismo e al finto buonismo dem dei porti aperti a cui La Valletta talvolta deve far fronte, Meloni, Salvini e Berlusconi hanno stravinto: lì la nostra sinistra la conoscono da vicino. Di Maio in Macedonia del Nord ha preso addirittura il 3,1%: l'hanno votato in 3. Più di quelli che l'hanno votato in Italia.

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