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Alessandro Sallusti: "Che infamata, cara Rula ma sei scema?"

Alessandro Sallusti
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«La verità è che tutti ti feriranno; tu devi solo trovare quelli per cui vale la pena soffrire», disse una volta Bob Marley, il genio giamaicano della musica reggae non a caso autore dell'immortale No woman, no cry. Mi piacerebbe che Giorgia Meloni facesse suo questo concetto perché tanti la stanno ferendo e tanti altri lo faranno da qui in avanti. Lo faranno perché chi ha l'arroganza di pensare di poter scrivere in esclusiva la storia non aveva previsto, e quindi non può accettare, che una piccola grande donna non di sinistra potesse scalare a mani nude la montagna del potere e accomodarsi sulla poltrona più alta, quella di Primo ministro, sull'onda di un voto popolare.

 

 

 


La odiano al punto, Giorgia Meloni, da volerla ferire con ferocia sul piano personale, come ha fatto poche ore fa Rula Jebreal, icona di quella spazzatura umana che è diventata la sinistra elitaria e spesso milionaria. «Ricordo- ha scritto questa signora nessuno - che il padre di Giorgia Meloni è stato un criminale accusato di traffico di droga». Già, è proprio così, ma Giorgia non solo non è suo padre, e già questo dovrebbe bastare, ma dal padre è stata abbandonata che lei aveva un anno e l'ultimo incontro risale all'età di 8 anni.

 

 

 

A cosa vuole alludere quindi la Jebreal? Niente, non c'è modo o possibilità di collegare Giorgia a ciò che faceva il padre, semmai merita una medaglia in più, mentre più semplice è collegare Rula Jebreal alla categoria degli infami, cioè di persona che, per aver compiuto azioni particolarmente turpi e spregevoli, si è resa indegna della pubblica stima.

 

 

 

 

Gli infami sono una pessima razza, peggiore degli assassini. Per dirla alla Bob Marley sono certamente tra quelli per cui non vale la pena di soffrire. Ma deve invece fare paura che un grande partito che si dice civile e popolare, il Pd, si circondi di gente simile, che conduttori televisivi come Corrado Formigli interpellino ed esibiscano la Jebreal come modello da contrapporre al modello Meloni, che a Rula arriverà più o meno alla vita, ma che in confronto a lei è un gigante in tutti i campi. Povera sinistra, altro che rifondare il partito: il silenzio con il quale ha accolto le parole infami della Jebreal è la prova che il cancro che cova in corpo è inestirpabile.

 

 

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