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Marzio Breda, "chi è davvero Elisabetta Belloni": un'indiscrezione decisiva?

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La corsa al Quirinale si è svolta tra non pochi ostacoli e certamente tra tantissimi nomi, salvo poi concludersi con la rielezione di Sergio Mattarella. Anche se quest'ultimo "era davvero convinto di lasciare. Aveva fatto tutto per la nuova casa. Aveva fatto portare i mobili da Palermo”, ha rivelato il quirinalista del Corriere della Sera Marzio Breda in un'intervista ad Affariitaliani.it. Il capo dello Stato adesso è in attesa della lista dei ministri del nuovo governo: "Come sappiamo su alcuni ministeri ci tiene che ci siano figure di alto profilo", ha precisato il giornalista.

 

 

 

Tra i tanti nomi fatti per il Quirinale, uno in particolare era sulla bocca di tutti. Quello di Mario Draghi. Anche se su di lui Breda ha detto: "Non è un manovriero, non penso che abbia brigato più di tanto". Si passa poi a Berlusconi: "La sua candidatura è stato un omaggio dei suoi alleati. Non mi pareva praticabile dal punto di vista numerico. Era più un balloon dessert". A seguire la presidente del Senato: "C’era il 'gioco del cerino' per bruciare un candidato dopo l’altro e con la Casellati c'è stato un gioco d’interdizione. In quel momento si vagheggiava sul fatto di portare una donna al Colle ma comunque non c’erano i numeri”.

 

 

 

Altre due figure in pole sono state quelle di Elisabetta Belloni e Pier Ferdinando Casini. Ma, secondo il quirinalista del Corsera, nessuno dei due è mai stato davvero vicino al Colle: "C’erano troppe controindicazioni". Incalzato sulla Belloni, a capo dei servizi segreti, Breda ha spiegato: "Ricopriva e ricopre un ruolo particolare e molto delicato. È una figura del tutto fuori dalla politica. Di presidenti della Repubblica non politici abbiamo avuto solo Einaudi e Ciampi che però avevano avuto dei ruoli. Ciampi aveva fatto nel ’93 il presidente del Consiglio e poi il ministro dell’Economia. Però la casella del Quirinale, di solito, se la vogliono giocare i partiti”.

 

 

 

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