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Giorgia Meloni, tutti i nomi delle sue truppe: chi è Fabio Roscani

Antonio Rapisarda
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La leader di Fratelli d'Italia farà la stessa cosa oggi con il resto dei 184 - di fatto un terzo del nuovo Parlamento - eletti fra le file di quel partito che nel 2013 riuscì a tenere accesa la fiammella con appena nove deputati. Tutta un'altra storia oggi - con Fdi divampato al 26% - anche rispetto al 2018: quando la pattuglia dei meloniani raggiunse "quota 50" formando l'infrastruttura politica ed ideativa che ha permesso la cavalcata verso Palazzo Chigi. Nucleo confermatissimo alle Politiche del 25 settembre - quello dei pionieri - e pronto ad accompagnare la leader al grande salto. I nomi che vanno per la maggiore, molti dei quali finiranno nel prossimo governo o nei ruoli apicali di Camera e Senato, sono ormai conosciutissimi: Francesco Lollobrigida, Luca Ciriani, Giovanbattista Fazzolari, Ignazio La Russa, Giovanni Donzelli, Fabio Rampelli, Edmondo Cirielli e Adolfo Urso. Accanto a loro c’è lo specchio della destra di oggi: una rappresentanza parlamentare distribuita organicamente nella Nazione, interclassista – dal solido uomo di impresa al giovane che cerca ancora il suo posto nel mondo –, radicata nella storia politica ma con appendici secolarizzate e al passo con la contemporaneità. Certo, la spina dorsale, il lievito di Fratelli d'Italia è ancora lei.

La generazione Atreju. I vari Andrea Delmastro, Carolina Varchi, Galeazzo Bignami, Salvatore Deidda e Augusta Montaruli sono pronti adesso ad accogliere la seconda ondata di chi si è formato con Giorgia Meloni in Azione giovani: fra i tanti che stanno per arrivare in Parlamento - se ne contano almeno cinquanta della cordata - i romani Chiara Colosimo (grande oppositrice di Nicola Zingaretti alla Pisana), Andrea Volpi e il dirigente sportivo Marco Perissa. Attraversando lo stivale troviamo poi il bresciano, docente di Geopolitica, Giangiacomo Calovini, l'assessore all'Educazione di Trieste Nicole Matteoni, l'ex consigliere regionale emiliano Michele Baracaiuolo, i siciliani Raoul Russo e Salvo Sallemi.

 

 


I GIOVANISSIMI
E già si fa spazio la terza generazione - la cantera di Gioventù Nazionale - ribattezzata "generazione Fenix": entreranno a Montecitorio il presidente di Gn Fabio Roscani, la toscana Chiara La Porta e la ventisettenne Grazia Di Maggio, la più giovane di tutta la pattuglia.

GLI EX AN
Se la fiaccola tricolore passa di mano in mano, la diciannovesima legislatura vedrà anche il ritorno di diversi pezzi da 90 della destra di An. Tre nomi su tutti: gli ex sottosegretari Andrea Augello e Roberto Menia al Senato e l’ex assessore alla Sicurezza della Lombardia Riccardo De Corato alla Camera.

 

I NORDISTI
Grande novità di questa tornata è l'exploit di Fratelli d'Italia - in parte a spese della Lega - nel Nord produttivo: primo partito in tutte le regioni fra il cosiddetto "partito del Pil" (in Veneto il risultato è stato di tale portata che ai meloniani è avanzato un seggio). Se gli sherpa di questa operazione sono stati i vari Delmastro, Daniela Santanchè, Marco Osnato, Ciro Maschio, Luca De Carlo, Walter Bignami e Galeazzo Bignami ecco alcuni dei nuovi volti: per il Piemonte Fabrizio Comba (Camera). In Liguria, Matteo Rosso alla Camera. In Lombardia fra i deputati eletti due prodotti del vivaio identitario come Fabio Raimondo e Andrea Tremaglia (figlio dell'indimenticato Marzio).

In Veneto, ancora a Montecitorio, arriverà l'esperienza dell'ex azzurra Elisabetta Gardini, il lavoro svolto da assessore alle Attività produttive a Vicenza di Silvio Giovine e quello di Matteo Gelmetti, vicepresidente di Verona fiere. In Friuli Venezia-Giulia da segnalare l'arrivo alla Camera di Emanuele Loperfido, vicesindaco di Pordenone, e di Francesca Tubetti al Senato. In Trentino Alto-Adige fra le new entry Alessia Ambrosi, già consigliere provinciale di Trento che ha lasciato il Carroccio proprio quando quest' ultimo decise di sostenere il governo Draghi. In Emilia-Romagna, con il dato clamoroso di aver avuto tutti “eletti” nelle liste di FdI, da segnalare Alberto Balboni a Palazzo Madama e la storica impresa del neodeputato Daniela Dondi che all’uninominale di Modena per la prima volta dal ‘46 è riuscita a scalzare la sinistra, rappresentata qui dal sindacalista Aboubakar Soumahoro.

AMMINISTRATORI
Passando al Centro Italia, in Toscana - dove al Senato FdI tolto il primato al Pd - oltre ai rieletti Vittorio Zucconi e Patrizio La Pietra, è stata eletta senatrice Simona Petrucci, già assessore all'Ambiente di Grosseto, mentre il coordinatore regionale Fabrizio Rossi andrà alla Camera. Boom di eletti, come era prevedibile, nella roccaforte del Lazio: accanto ai confermati Mauro Rotelli, Paolo Trancassini e Marco Silvestroni entrano a Montecitorio, fra gli altri, il responsabile elettorale di FdI Angelo Rossie quello del dipartimento turismo Gianluca Caramanna. In Umbria ritroviamo il senatore Franco Zaffini e il deputato Emanuele Prisco: quest' ultimo relatore della proposta di legge (prima firmataria Meloni) sul Presidenzialismo. Nuovi ingressi anche nelle due regioni "modello" amministrate da FdI. Nelle Marche, fra i deputati, l'ex capogruppo regionale Elena Leonardi e il responsabile Enti locali(già sindaco di Ascoli Piceno) Guido Castelli. Dall'Abruzzo le novità sono il senatore Etelwardo Sigismondi e il deputato Guerino Testa.


I "SUDISTI"
Delegazione di peso anche quella che viene dal Sud: lì dove più si è fatta sentire la demagogia sul reddito di cittadinanza di Conte & co. Dalla Campania uno dei nomi forti è il neosenatore Sergio Rastrelli, figlio dello storico presidente della Regione. L'altra figura da tenere d'occhio è quella della deputata Marta Schifone, responsabile del dipartimento Professioni di FdI. Dalla Basilicata arriverà a Palazzo Madama Gianni Rosa. Dalla Puglia, poi, due big di FdI con ottime chance di incarichi di governo: il responsabile Sanità Marcello Gemmato e il rientrante (da Bruxelles) Raffaele Fitto. Stesso discorso in Calabria per la coordinatrice Wanda Ferro (da segnalare, poi, l’ingresso in Senato di Fausto Orsomarso) e per il governatore uscente della Sicilia Nello Musumeci eletto in Senato. Sempre dall’isola maggiore arriveranno l’ex sindaco di Catania Salvo Pogliese e l’assessore regionale al Turismo uscente Manlio Messina.

I PRO-LIFE
Capitolo importante, poi, è quello delle politiche per la famiglia. Per questo è nutrito il pacchetto di parlamentari espressamente pro-life di cui si è dotato il partito di via della Scrofa: oltre alla senatrice Isabella Rauti(responsabile Famiglia del partito) e a Lucio Malan, rientrerà nelle Aule anche la storica portavoce del Family Day, Eugenia Roccella.

CENTRISTI
Non mancano nemmeno i centristi – tutti a Montecitorio – che hanno scelto di sostenere il progetto conservatore: l’ex ministro Gianfranco Rotondi, Michele Schiano e Alfredo Antoniozzi.

I “PROFESSORI”
Significative, poi, le scelte di Giorgia Meloni sul fronte accademico, della cultura e della società civile. Si è parlato ad esempio di nuovo “partito dei professori” (un po’ come fece Forza Italia nel 1994) con le candidature – vincenti – di Carlo Nordio, Marcello Pera, Giulio Tremonti e Maurizio Leo.

 

 

IMPRENDITORI
Tanti gli uomini “del fare” che entreranno con FdI in Parlamento. Fra i neodeputati Fabio Pietrella, presidente nazionale di Confartigianato Moda: proprio uno dei settori, quello del «marchio» e del made in Italy su cui la premier in pectore intende investire di più. Al Senato, invece, arriverà Renato Ancorotti, imprenditore e presidente di Cosmetica Italia.

LA CULTURA
Fondamentale, nell’elaborazione politica di Fratelli d’Italia, il centro studi interno istituito dal responsabile del Programma Giovanbattista Fazzolari. Da lì, non a caso ,arrivano tre neoeletti:l’avvocato Sara Kelany, l’economista Francesco Filini e la paladina dell’Associazione vittime del salva banche Letizia Giorgianni. L’investimento nel settore culturale è confermato con il rientro di Federico Mollicone, di Paola Frassinetti e con l’arrivo dell’editore Alessandro Amorese, del manager dell’entertainment Gianmarco Mazzi e dall’ex assessore al Cinema della provincia di Venezia Raffaele Speranzon.

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