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Licia Ronzulli, il retroscena: "Piano B Berlusconi", cambia il quadro del toto-ministri

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Forse Silvio Berlusconi e Matteo Salvini (con Giorgia Meloni alla finestra) hanno trovato la quadra. Le prime indiscrezioni provenienti da Villa Grande, dove il leader di Forza Italia e il segretario della Lega si sono incontrati per circa 40 minuti senza l'alleata, riferiscono di un "piano B" avanzato dal Cav che potrebbe sciogliere, di fatto, tutti i nodi della trattativa sul toto-ministri. 

Capitolo Forza Italia: il coordinatore nazionale e numero due del partito Antonio Tajani era dato come papabile per gli Esteri. "Non sono io che decido, alla fine risolverà tutto Berlusconi", sono state le sue laconiche dichiarazioni in una giornata in cui è letteralmente sparito dalle tv. Non era un caso, perché per il big italiano del Partito popolar europeo sarebbe pronta un'altra poltrona pesante, quella del Mise. Oltre a Tajani possibile ministro dello Sviluppo economico, il ruolo più chiacchierato e divisivo è quello di Licia Ronzulli. Fidatissima collaboratrice di Berlusconi, "la donna che ha tenuto in piedi il partito" come l'ha definita Vittorio Sgarbi, era la carta di Forza Italia per la Salute o, in subordine, l'Istruzione. Invece, secondo un retroscena di Rainews 24, dal vertice Berlusconi-Salvini sarebbe spuntato un altro slot: quello del Ministero del Turismo. 

Istruzione e Turismo sono due delle caselle ambite dalla Lega. Il via libera di Salvini presuppone così un ricco "scambio" in favore del Carroccio: il Ministero dell'Economia, decisiva nei prossimi mesi, andrebbe a Giancarlo Giorgetti, vice di Salvini, forse il più "draghiano" di tutto il centrodestra e segnale di continuità da spedire al Quirinale e oltreconfine, tra Washington, Berlino. Parigi e Bruxelles. Contestualmente, si potrebbe aprire una nuova partita. 

Mentre Giorgia Meloni ribadisce di essere al lavoro per "un governo forte e autorevole" e già lunedì si potrebbe arrivare al giro di boa, prima ci sarà da affrontare il rebus delle nomine a Montecitorio e Palazzo Madama. Il 13 ottobre è il giorno della convocazione delle camere e c'è chi dice che la scelta di Ignazio La Russa di Fratelli d'Italia come presidente del Senato non sarebbe più così certa come sembrava nelle ultime ore. Al suo posto sembra prendere piede il nome di Roberto Calderoli, il "guru dei regolamenti" leghista.

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