Vittorio Feltri avverte Meloni: "A chi non devi credere", chi la può fregare
Ci siamo lamentati perché la campagna elettorale è stata asfissiante, ma ora che si tratta di nominare i presidenti delle due Camere nonché i ministri che costituiranno il governo, le cose anziché semplificarsi si sono intricate di brutto. I candidati a dirigere le manovre a Montecitorio e a Palazzo Madama sono noti. Al Senato i contendenti sono due, La Russa di Fdi e Calderoli della Lega. Parliamoci chiaro, l'uno vale l'altro, nel senso che entrambi sono degni del posto, per cui non comprendiamo che necessità ci sia di battibeccare per decidere chi dei due debba aggiudicarsi codesto scranno. Cari senatori, fate come volete, ai cittadini il problema, ammesso che sia tale, non interessa né poco né molto.
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L'importante è che i due rami del Parlamento non dormano e svolgano le loro mansioni. In qualsiasi modo si concluderà la partita sono sicuro che al popolo non freghi nulla. Poi c'è la formazione dell'esecutivo, quali uomini saranno selezionati per occupare il vertice dei singoli ministeri? Sembra un interrogativo inquietante e, invece, anche in questo caso, alla gente non stanno a cuore i nomi dei pretendenti alla poltrona. L'uomo della strada non conosce se non attraverso la tv la nomenclatura, ignora i loro curriculum e non ha idea se sia meglio Caio o Sempronio. Le discussioni su questo o quel cognome lasciano indifferenti quasi tutti gli elettori, ai quali preme non tanto che il nuovo governo li agevoli, ma che almeno non li danneggi, come di solito purtroppo accade.
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Di certo, se viene messa una infermiera a fare il responsabile della Salute, si creano nella massa varie perplessità, ma per il resto essa è disposta a digerire qualsiasi cretino alla guida dei vari dicasteri. Fatte queste considerazioni terra terra, l'unica raccomandazione che rivolgiamo alla stimata Giorgia Meloni è di non perdere tempo nella indicazione di coloro con i quali dovrà litigare per guidare il Paese che ha bisogno di lei e non delle beghe tra chi pretende di aiutarla senza magari averne le capacità. Ci fidiamo ciecamente della premier, però non ci fidiamo affatto di ogni suo lacchè. Pertanto la invitiamo a non prendere sul serio coloro che la blandiscono per ottenere poltrone e indennità di carica, bensì a badare al sodo. Soltanto così ella avrà facoltà di dirigere la baracca nell'interesse dell'Italia anziché in quelli di privatissime saccocce. Forza Giorgia, vai per la tua strada e trascura le scorciatoie indicate da finti amici.