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Giorgia Meloni, "niente Toninelli intorno"

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"Niente Toninelli intorno". L'umiliazione finale per Danilo Toninelli, ex deputato del Movimento 5 Stelle e soprattutto ex ministro dei Trasporti nel governo gialloverde del Conte 1, sarebbe arrivata dalla bocca di Giorgia Meloni. Stando a quanto riportato da Francesco Verderami, retroscenista politico del Corriere della Sera, la leader di Fratelli d'Italia in contatto con Marina e Pier Silvio Berlusconi per ricucire la rottura politica con il Cav avrebbe usato una immagine tanto feroce quanto esaustiva: "I figli - scrive Verderami - hanno appreso (dalla Meloni, ndr) che la sua reazione era stata «un atto di difesa politica» e null'altro. Che, chiarito il suo ruolo, Forza Italia sarà adeguatamente rappresentata. Che sulla delegazione azzurra attende da Berlusconi indicazioni all'altezza della stagione, «perché il mio compito a Palazzo Chigi sarà molto difficile e non intendo svolgerlo con dei Toninelli al fianco».

 

 

 

Come dire: solo figure di primo piano, non personaggi folkloristici o, peggio, fonti di preoccupazioni e imbarazzi. Non si fa mai il suo nome, ma l'obiettivo della Meloni si è già palesato in questi ultimi giorni: Licia Ronzulli, fidatissima collaboratrice di Berlusconi per la quale l'ex premier ha chiesto un ruolo di peso nel futuro governo e sulla quale però la premier in pectore ha posto un veto. Da qui, i disastri di metà settimana, con il non voto degli azzurri a La Russa, il "vaffa" e i pizzini contro Meloni di Berlusconi in aula e il "Non sono ricattabile" che Giorgia si è lasciata scappare con i giornalisti.

 

 

 

 



Il pensiero, brutale, su Toninelli è in realtà confermato con parole molto più paludate da Guido Crosetto, fondatore di Fratelli d'Italia e molto vicino alla Meloni. "Nessuno vuol fare un governo senza FI o che non sia di centrodestra - assicura al Quotidiano nazionale -. Abbiamo visto, per anni, governi tra Lega e M5s, M5s e Pd, Lega-Pd-M5s. Vuole che ora non ne nasca uno di centrodestra? Vorrebbe dire farsi molto male. Non succederà. E neppure che FI vada da sola alle consultazioni". Da parte di Berlusconi "c'è stata una richiesta specifica, per la Ronzulli. Meloni ha ritenuto di scegliere un'altra figura. Potevano cambiare obiettivo e invece si sono infilati in un braccio di ferro, tra minacce, atti, gesti, voti, eccetera. Potevano chiedere compensazioni di altro tipo. Berlusconi dovrebbe scegliere, per il governo, le persone con il metro con cui ha fatto fortuna nelle sue aziende: selezionando i migliori tra tutti". 

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