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Letizia Moratti, sondaggio-choc: ecco a chi si sarebbe offerta

Letizia Moratti

Fabio Rubini
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Nella pazza politica di questi tempi ci mancava solo la vice presidente di Regione Lombardia, Letizia Moratti, che da un lato si offre alla Meloni per un ministero nel governo di centrodestra e dall'altro si propone quale candidata del centrosinistra al Pirellone. Sì, proprio così. L'auto candidatura, però, è stata mascherata da un sondaggio secondo il quale Moratti batterebbe tutto e tutti e anche con ampio margine, indipendentemente dalla coalizione che decidesse di candidarla. Centrosinistra compreso.

I numeri. Se donna Letizia, bontà sua, dovesse candidarsi col Centrodestra, non avrebbe avversari: l'economista e neo parlamentare del Pd Carlo Cottarelli? Schiantato 49,7 a 34,4%. Il sindaco di Milano Beppe Sala? Asfaltato 50,5 a 31,7%. Per non parlare dell'eventualità nella quale la Moratti dovesse scegliere di candidarsi con la sua lista civica al fianco di Pd e Terzo polo.

 

 

Sempre secondo la rilevazione fatta su un campione di circa 1700 telefonate che la vedrebbe vincente sulla coalizione di centrodestra col 47,8% contro il 35,3%. Ora, lungi da noi mettere in dubbio i dati usciti dal sondaggi, ma qualche considerazione la si può pure fare. Alle recenti elezioni politiche il Centrodestra in Lombardia ha ottenuto uno straripante 50,6% contro il 26,7% del Pd e il 10,3% del Terzo polo. Pensare che una persona, per quanto conosciuta, possa spostare il 15% dei voti avrebbe del miracoloso. Anche perché, a conti fatti, rispetto ai voti delle politiche la Moratti ha una percentuale uguale o appena inferiore a quell ottenuta dal centrodestra lo scorso 25 settembre. Il sondaggio fa un accenno anche alle percentuali dei singoli partiti: una ipotetica lista Moratti raccoglierebbe l'11,8%, un valore superiore anche a quello della Lega (11,5%) e inferiore solo a quello di FdI (23,7%) e del Pd (20,01%).

La ricerca curiosamente da qui nascono i sospetti del Centrodestra che a commissionare il rilevamento siano stati ambienti vicini alla Moratti - si concentra sul confronto con Attilio Fontana che, a dispetto di una popolarità crescente che altri sondaggi gli riconoscono, uscirebbe a pezzi dal duello. E vi risparmiamo la sezione dove si dice che la vice presidente stravince in tutte le fasce d'età, mentre il governatore uscente spopola solo tra gli anziani, possibilmente poco istruiti.
Ragionando politicamente, però, il motivo che sta dietro a questo sondaggio spuntato improvvisamente nel mezzo della formazione del governo nazionale, sembra avere più una valenza strategica.

La tecnica non è nuova a chi è avvezzo alle imprese politiche della Moratti. Correva l'anno 2011, donna Letizia dopo 5 anni da sindaco di Milano, culminati con l'assegnazione di Expo e funestati dalla sciagurata introduzione dell'Area C, veniva da più parti sconsigliata a tentare il bis. Lei non ne voleva sapere e allora iniziarono a spuntare sondaggi che dicevano, più o meno, che una candidatura bis della Moratti avrebbe sbaragliato qualsiasi concorrenza. Invano i pariti di Centrodestra provarono a dirle che loro ne avevano altri che dicevano l'esatto contrario. Alla fine la spuntò il sindaco uscente. La sconfitta rovinosa contro Pisapia è agli archivi.

 

 

Ora la storia sembra ripetersi. L'unica differenza è che, almeno fin qui, i partiti del Centrodestra non sembrano intenzionati a commettere lo stesso errore di 11 anni fa e ad affidarle le chiavi di Palazzo Lombardia, lasciandole ben salde nelle mani di Attilio Fontana.

Ma cosa sta succedendo realmente? Nei palazzi della politica lombarda si vocifera di una Moratti sempre più in difficoltà. Solo poche settimane fa, intervistata su RaiTre, aveva spiegato che mai e poi mai avrebbe lasciato la Lombardia per un ministero. Pochi giorni dopo, ambienti vicini alla vice presidente, avevano fatto sapere che, insomma, se a chiamarla fosse stato il presidente della Repubblica Mattarella, si sarebbe trovata in difficoltà a rifiutare. L'altro ieri, poi, lei stessa avrebbe confidato ad alcuni consiglieri regionali di aver avuto un contatto telefonico con Giorgia Meloni, spiegando che se la futura premier la chiamasse a Roma, lei ci penserebbe. Da Fratelli d'Italia non confermano il contatto, ma nemmeno lo smentiscono. Il suo nome però, fino a ieri non sembrava prendere quota nel totoministri. Per contro, come detto, lei appare sempre più in difficoltà. E allora questo sondaggio con questa tempistica potrebbe essere l'estremo tentativo di fare pressione sul Centrodestra per trovarle uno strapuntino romano. Fin qui, però, l'unico risultato ottenuto - non secondario - è quello di aver fatto litigare Pd e Cinquestelle in Lombardia e anche all'interno del Partito democratico il dibattito su un possibile cambio di casacca della vice presidente è bello acceso. E col Terzo polo che già inizia a scricchiolare, il rischio per donna Letizia di rimanere col cerino in mano sembra alto. 

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