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Aborto, la vergogna della sinistra: altra montatura contro Gasparri

Francesco Storace
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I cattolici si dovranno nascondere? In Italia sta crescendo un'onda preoccupante contro i credenti impegnati in politica. Viene analizzata al microscopio la frequenza delle presenze del neopresidente della Camera Lorenzo Fontana alle funzioni religiose: dal peccato al reato. E già questo è incredibile. Poi, il giudizio sulle sue convinzioni politiche in materia di famiglia e tutto questo serve a dipingerlo come un mostro issato al vertice delle istituzioni. Sembra di vivere davvero sulla Luna, accadono cose davvero mai viste, né tollerabili.

Poi, il caso Gasparri, che continua a tenere banco con una polemica incredibile. Il parlamentare azzurro è reo di aver presentato un disegno di legge sui "diritti del concepito". Dice lo stesso Gasparri: «Lo presento da tempo all'inizio di tutte le legislature, è un impegno morale che avevo preso con Carlo Casini del movimento per la vita, che fu a lungo deputato Dc e che è scomparso alcuni anni fa. Mi farebbe piacere una discussione serena su questi temi». Per fare cosa? «L'obiettivo è la applicazione dell'intera legge 194, che non va abolita, ma che andrebbe rispettata in tutte le sue norme. Parlare della vita sarà lecito o no? Ripresento sempre questa proposta sperando che prima o poi si possa discutere con serenità di questi temi. Nessuna imposizione ma nessuna fuga davanti a questioni di cui comprendo la rilevanza, la delicatezza e la complessità. La mia speranza è che almeno, come hanno detto più volte Meloni, Tajani, Salvini, si arrivi alla piena e non parziale applicazione della 194». Dichiarazioni ragionevoli, che però vengono demonizzate proprio per evitare quel dibattito sereno auspicato proprio da Gasparri.

 

 

UN VESPAIO - Tutto questo comporta un autentico vespaio, un'aggressione incivile ad un parlamentare. E segniamoci già la data della prossima polemica sul tema: il giorno in cui il presidente del Senato La Russa assegnerà alla commissione competente il disegno di legge Gasparri. Si strillerà all'agguato architettato da due antichi compari... Perché la sinistra vuole impedire financo la semplice discussione di una proposta di legge, chissà con quale livello di mobilitazione. Eppure sul tema del diritto del concepito c'è una vasta letteratura, ma l'idea di praticare una specie di censura sulle intenzioni di un senatore che vuole discuterne nel luogo dove è stato eletto è il contrario della democrazia.

Roberto Saviano arriva a definire Gasparri «il peggior politico in circolazione», solo per aver presentato quel disegno di legge. Insorgono i radicali, i grillini, le varie sinistre. Da Rifondazione comunista - da quel che ne resta - la promessa-minaccia di un referendum abrogativo su una legge che deve ancora essere discussa... Il ridicolo sommerge questa opposizione politica.

 

 

IL MANTRA - Il mantra è sempre lo stesso, «attacco alla legge 194», che pure prevede nella parte iniziale il diritto a non abortire con le politiche di prevenzione per il diritto alla vita. Ma se la vuoi attuare peste guai a te. Gasparri certo non si farà intimidire e c'è da capire solo che cosa farà il centrodestra, votato da milioni di elettori che sul diritto alla vita la pensano come il senatore azzurro e non certo come i suoi detrattori.

Del resto, parla chiaro il programma della coalizione. E in effetti nel primo capitolo del documento elettorale- dedicato al sostegno alla natalità e alla famiglia - si fa riferimento alla volontà di garantire «piena applicazione della 194 sull'interruzione volontaria di gravidanza, a partire dalla prevenzione». Quindi nessuna abrogazione della norma vigente, ma semmai sua applicazione integrale. Ha detto in proposito Giorgia Meloni: «Applicarla, quindi aggiungere un diritto», fornendo un'alternativa valida alle donne che non vedono altre possibilità oltre all'aborto, per esempio perché sono in una situazione di difficoltà economica o perché non hanno un compagno. «Voglio dare loro la possibilità di fare una scelta diversa, senza nulla togliere a chi decide di abortire», ha concluso la premier in pectore. Ma per uomini e donne della sinistra possono parlarne solo loro. A proposito di libertà. 

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