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Antonio Tajani, "ministro in quota Meloni": un terremoto al Colle

Antonio Tajani

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Silvio Berlusconi si è presentato al Quirinale, per le consultazioni con il presidente Mattarella, accompagnato dai suoi fedelissimi capigruppo alla Camera e al Senato, Alessandro Cattaneo e Licia Ronzulli. Senza Antonio Tajani. Il quale è arrivato poco dopo, da solo. Ma perché il coordinatore di Forza Italia e neo-ministro degli Esteri (nonché vicepremier) è stato lasciato da parte? Pare che ormai Forza Italia sia spaccata in due, tra i governisti di Tajani appunto e i fedelissimi del Cav capeggiati dalla Ronzulli. Del resto anche a vedere come si sono seduti davanti al capo dello Stato, le delegazioni non ci sono più molti dubbi. Alla destra di Giorgia Meloni, le cinque sedie sono state occupate da Salvini, Lupi, Molinari, Romeo, De Poli. Ciriani era sul lato. Alla sinistra della Meloni, quattro sedie: Berlusconi, Lollobrigida, Ronzulli e Cattaneo. Tajani era sul lato, da solo. Ancora una volta. E pure all'atto della dichiarazione di Giorgia Meloni. Tajani era talmente distante che non rientrava nemmeno nelle riprese ufficiali del Quirinale.



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All'uscita dal Quirinale, il Cavaliere camminava con Ronzulli e Cattaneo, il coordinatore invece era a braccetto con la delegazione di Noi moderati, più vicino alla premier in pectore che a Berlusconi. Del resto pare che il leader di Forza Italia sia rimasto turbato dalla missione europea di Tajani, che, scoppiato il caso degli audio è volato a Bruxelles per spiegare che FI è atlantista. In ogni caso al Colle il centrodestra è andato unito. Tajani si sarà pure allontanato dal Cav, o viceversa, ma è molto apprezzato da Giorgia Meloni. Prima di mettersi in macchina la leader di FdI lo ha chiamato e i due si sono messi a parlare. Lei lo vuole alla Farnesina. E di certo non perché glielo ha ordinato Berlusconi. Diventerà un suo uomo?

 

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