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Calenda vota la fiducia alla Meloni, gelo al Senato

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Carlo Calenda ha svelato un curioso retroscena che lo ha visto protagonista al Senato, con tanto di incidente politico sfiorato. “Mi chiamano - ha raccontato il leader di Azione su Twitter - per passare nel corridoio di voto: ‘Calenda’. Io rispondo ‘sì’ (che per me voleva dire sì ci sono) al commesso che replica: ‘Calenda vota sì’ alla fiducia. Questa la riporto per Fratelli di Crozza”.

 

 

Tornando invece alle cose serie, Calenda ha condiviso la sua analisi sul discorso programmatico della premier Giorgia Meloni: “È un’infinita lista della spesa condita con quintali di retorica ma nessuna traccia sul ‘come’ fare le cose. Nessuna scelta o idea di Paese. È tutto un ‘ma anche’. Sembrava un intervento di Conte, altro che rivoluzione sovranista. Una noia mortale. Altro che allarme democratico, qui c’è un concreto rischio di galleggiamento. Vaghi accenni su politica energetica, poco o nulla su scuola, cultura e sanità. Bene su reddito di cittadinanza e posizionamento internazionale dell’Italia. Bella la parte sulle donne. Il resto è fuffa”.

 

 

Inoltre Calenda ha rilanciato l’intervento di Matteo Renzi, che ha riscosso consensi tra i banchi della maggioranza e del governo: “Da ascoltare. Perfetto intervento di Matteo. Esiste un’opposizione che parla di programmi e contenuti e una di IL o LA e si lancia in invettive su stragismo fascista collegandolo a cavolo (Scarpinato) al Governo in carica. Purtroppo la saldatura tra PD e M5S è sempre più evidente”.

 

 

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